Troppi ritardi da parte della Regione. Il Comune di Trapani non ci sta e fissa il giro di boa per il primo turno di “Buoni Spesa”.
Nella seduta di ieri, infatti, con apposita delibera la Giunta municipale ha fissato per il 10 maggio il termine ultimo per accedere al primo turno.
Ed ecco i numeri: su circa 3600 richieste, presentate in più modalità dai cittadini (via mail, patronati, sportello), circa 2000 sono state le pratiche accettate e conseguentemente 1600 quelle respinte.
Su una disponibilità di 630.000 euro, 550.000 provengono dallo stanziamento statale, 10.000 euro da donazioni e 70.000 euro dal bilancio comunale. Il secondo turno di buoni spesa stabilisce la misura del 50% del buono assegnato in precedenza (esempio chi ha percepito il buono di € 400 avrà diritto al secondo buono di € 200) ma ad una condizione e cioè che la situazione economica finanziaria del nucleo familiare del richiedente sia la stessa di quella dichiarata al momento della prima richiesta.
Il Cittadino non dovrà fare nuova richiesta per il secondo buono spesa, ma chi non avrà piu’ i requisiti, poiché la propria situazione economica è migliorata, dovrà comunicarlo attraverso l’apposito modulo pubblicato sul sito internet del Comune.
In ogni caso il cittadino sarà contattato dagli uffici per verificare la reale situazione.
L’Amministrazione comunale effettuerà verifiche a campione almeno sul 20% dei beneficiari, per controllare la veridicità delle dichiarazioni.
Per questa misura la Giunta ha stanziato 360.000 euro circa, di cui 201.000 del bilancio comunale e 159.000 ricavate dal piano di zona del D50, con decisione unanime dei comuni aderenti, di cui Trapani è capofila.
Si sommano, inoltre, 63.000 euro per i voucher casa già in via di assegnazione e 49.000 euro per acconti di 70 euro sul pagamento di utenze domestiche che saranno assegnati, secondo una graduatoria fino a copertura somme, in rapporto alla situazione finanziaria dichiarata per il buono spesa.
“ Questa misure approvate - dichiara il vice sindaco Vincenzo Abbruscato - per quanto sicuramente insufficienti, rispondono al grido di allarme sociale che ci arriva e ci preoccupa, ma evidentemente non ha modificato l’atteggiamento del governo regionale che ha promesso cospicue risorse, fino adesso solo sulla carta. Peccato che non abbia ancora spiegato le modalità di spesa e ancor peggio di rendicontazione, essendo misure del FSE”.
“ Siamo consapevoli del disagio e stiamo lavorando con i nostri uffici nel rispetto della trasparenza e con i paletti della burocrazia, - dichiara, invece, il sindaco Giacomo Tranchida. In questo momento di grave difficoltà sociale ringraziamo il governo nazionale per il primo seppur insufficiente stanziamento, mentre con amarezza prendiamo atto della presa in giro del governo Musumeci che a parole stanzia fondi per i Comuni, salvo poi scoprire che rischiano di essere “assegni a vuoto” dunque non spendibili! Forse Musumeci – conclude il sindaco - come per le mascherine mai consegnate a Trapani, non si rende conto che sta esasperando gli animi dei trapanesi, come dei siciliani tutti, anche per la mancata lavorazione di tutte le pratiche di cassa integrazione”.