I fotografi e i videoperatori della provincia di Trapani scrivono al presidente della Regione Nello Musumeci
“I provvedimenti governativi - dicono - adottati per contrastare l’epidemia da coronavirus hanno bloccato da marzo fino ad ora tutte quelle celebrazioni (matrimoni, prime comunioni, cresime, battesimi, anniversari, compleanni etc) ed eventi (incontri sportivi, rappresentazioni culturali e artistiche, lauree etc) che costituiscono per noi la quasi totalità del reddito. Pare che alcune celebrazioni riprenderanno – sempre che tutto vada bene – nell’autunno di quest’anno e altre l’anno prossimo. Va da sé – si legge nella missiva - che pur non incassando nulla per i nove mesi che vanno da marzo fino a fine anno (quando finalmente dovremmo consegnare i servizi foto e video svolti da settembre in poi) nel frattempo dovremo comunque pagare affitti, Imu, bollette elettriche, idriche e telefoniche, consulente, manutenzione, tasse sui rifiuti e svariati altri tributi. Conciliare un mancato guadagno così prolungato con i succitati esborsi ai quali si devono aggiungere persino la dichiarazione dei redditi e i contributi previdenziali, significa mettere in serio pericolo la sopravvivenza di gran parte degli operatori della nostra categoria”.
Ed ancora: “Certamente il recente decreto regionale che include sostegni delle attività artigianali ci viene incontro più dei sostegni statali e per essi le siamo grati, ma adesso le chiediamo – in quanto massimo rappresentante della Regione siciliana – che si faccia nostro portavoce presso la presidenza del Consiglio dei Ministri e le altre autorità competenti per sospendere ogni adempimento fiscale statale e ogni contribuzione previdenziali fino al 31 dicembre 2020, data dopo la quale, speriamo, potremo cominciare a guadagnare qualcosa”.