Salvatore Ombra, l’aeroporto di Birgi come tutti gli aeroporti italiani si è fermato ma non si è fermata l’attività di management che ha continuato a lavorare sottotraccia.
Sì, assolutamente, abbiamo continuato a lavorare per tutto il periodo del Covid. Abbiamo continuato a cercare accordi con le compagnie, sperando, nella confusione generale, in una riapertura, che ancora oggi non sappiamo quando avverrà.
Il 1° luglio sembra una data indicativa per la quale si sta lavorando per la ripresa degli aeroporti.
Sì, sembrerebbe che la Commissione Europea abbia bocciato la possibilità di distanziamento a bordo degli aerei perché nessuna compagnia si sarebbe alzata in volo tranne Alitalia, ormai statalizzata. Noi saremmo pronti per la ripartenza quando il nostro governo ci darà l’autorizzazione, considerando che per la riapertura servono almeno 60 giorni alle compagnie per organizzarsi. In questo momento, purtroppo, viaggiamo con una prospettiva “da qui al naso”.
Con quali compagnie l’aeroporto tornerà operativo e con quali rotte?
Alitalia farà il volo Roma – Milano, Blue Air farà Torino, Ryanair è il grande nodo, perché non ha deciso. Non partirà con il 100% della flotta, secondo noi riprenderà con un 60%. Bisognerà capire se si potrà andare all’estero o meno, altrimenti rimarranno i voli nazionali. In questo momento però non sappiamo quale sarà la programmazione. Ci sarà Albastar che volerà su Cuneo e Malpensa, abbiamo una startup, un compagnia con la quale stiamo trattando per altre quattro rotte. Skyalps ha confermato i voli a partire da dicembre con Bolzano e Roma e poi le rotte onorate che partiranno dal 1° novembre. Mi dispiace di aver perso la stagione estiva, perché con tutto quello che avevamo messo in cantiere potevamo arrivare ad 800 mila passeggeri. Peccato perché abbiamo perso una grande opportunità. La provincia di Trapani che sta vivendo questo difficile periodo economico e turistico ha dovuto accusare questa ulteriore battuta d’arresto.
Tra le tante proposte che giravano nei giorni scorsi è arrivata al tavolo del viceministro dei Trasporti Cancelleri, quella di eliminare l’addizionale comunale.
Abbiamo chiesto noi l’abolizione dell’addizionale comunale sui biglietti che ha poco di comunale, visto che in questo momento finanzia il reddito di cittadinanza, ma questa avrebbe un grossissimo impatto sui piccoli aeroporti ma anche sulle compagnie che verrebbero invogliate ad andare sulle piccole infrastrutture aeroportuali. Abbiamo tentato di spiegare l’iniziativa a Cancelleri che aveva apprezzato ...
Ombra, per quanto riguarda il come voleremo a partire da luglio, si dice che bisogna arrivare in aeroporto anche 4/5 ore prima.
Nei grandi aeroporti sicuramente sì. Nel nostro no, ha una concezione un po’ più antica. Oggi l’idea degli aeroporti come Roma, Catania, Palermo è quella di mischiare i flussi, perché massimizzano l’economia all’interno dell’area aeroportuale, da noi no. Abbiamo adottato tutti gli strumenti di informazione e di distanziamento, ci si imbarcherà secondo un sistema che ha già adottato il nostro aeroporto e i due flussi non si mischieranno mai. Verrà controllata la temperatura sia in partenza che in arrivo in tutti gli scali; cosa molto discutibile, perché vorrei capire in un volo di appena un’ora e mezza, come si potrà prendere la febbre e poi vorrei capire come si controlleranno gli asintomatici che involontariamente sono quelli che trasmettono il virus.
Ombra non ha anche lei la sensazione che il Coronavirus sia diventato la pacchia dei burocrati?
Assolutamente sì. Secondo me si sta esagerando. Ad esempio nei ristoranti, come si farà a distanziare i tavoli. Non possiamo creare delle barriere assurde, creeranno solamente dei danni economici inimmaginabili.