E venne il tempo del consiglio comunale da remoto, le cui modalità, se applicate, vanno benissimo, se, invece, serve solo per occupare un piccolo spazio sul desktop sono da rivedere.
A Marsala si prosegue con le sedute in video call da quando la pandemia ha reso necessario il distanziamento sociale. Succede che a Palazzo VII Aprile si contano circa dieci consiglieri comunali, compreso il presidente Enzo Sturiano, gli altri sono collegati via web.
Che la disciplina non fosse di questo consiglio comunale è cosa nota, ancora peggio in questa versione dove ognuno parla a casaccio, lascia il microfono acceso mentre si trova a casa, in ufficio, voci che si accavallano a quelle dei consiglieri presenti in aula. La difficoltà a seguire i lavori è tanta, più di una volta il presidente Sturiano era lì lì per sospendere la seduta, un richiamo all’ordine che è stato disatteso ogni cinque minuti.
Svolgere sedute istituzionali da remoto, in video conferenza, non significa essere scomposti, né abusare dello strumento. Seguire i lavori in video call ha un senso se il consigliere o la consigliera non si spostano dal monitor. Lasciare la connessione attiva mentre non si è presenti o si fa altro non è corretto.
A chiedere che pure le commissioni vengano svolte via streaming è la consigliera Linda Licari, commissioni che vengono fatte da remoto. L’aula consiliare è molto ampia e le commissioni sono composte da un numero esiguo di consiglieri, non c’è ragione a che vengano ancora svolte da remoto.
Il problema di una video registrazione della commissione che si unisce al verbale trascritto e approvato è quello dei costi, che aumenterebbero. Tuttavia lo streaming di una commissione è legato ad una situazione di trasparenza nei confronti della città.
A chiedere che anche le sedute della giunta vengano fatte via streaming per una questione di trasparenza è il consigliere Flavio Coppola. L’intervento di Letizia Arcara ha agitato un po' tutti i consiglieri: “Questa è l’aula deputata a fare le sedute consiliari e di commissione, al netto delle norme che vi consentono di stare a casa. Qui è possibile mantenere il distanziamento sociale”.
Poi l’affondo della consigliera: “Comprendo che è molto comodo stare a casa, però qui la distanza si può mantenere, tornate in aula”. A controbattere è il consigliere Giovanni Sinacori, non accetta l’appello della Arcara: “Io in aula ci torno quando sono certo di non morire per certe cose vaneggianti che ho sentito dire stasera”. Effettivamente il concetto lo chiarisce meglio Sturiano: il consiglio comunale crea assembramento, mentre la commissione no.
È stato prelevato poi il punto 15 dell’ordine del giorno, una variazione di bilancio, per la somma di 749 mila euro messe a disposizione dallo Stato che nel bilancio del 2020 non erano ancora allocate, l’amministrazione ha necessità di questa variazione di bilancio altrimenti non può procedere all’impegno della cifra per i buoni spesa.
A questa somma si aggiunga quella che dispone la Regione e a cui il Comune di Marsala non ha mai fatto richiesta, Sturiano vorrebbe capire se l’Amministrazione ritiene di poter fare a meno di questi soldi. Sul monitor del consiglio comunale è un pullulare di consiglieri che si accendono e spengono, appaiono e scompaiono come le luci di un albero di Natale.