Controlli sulle spiagge di Trapani per scongiurare pericolosi assembramenti.
Sugli arenili sì - e ci mancherebbe - ma rispettando il distanziamento fisico. Ergo: quando si prenderà la tintarella, soprattutto nelle spiagge libere, bisogna stare attenti al centimetro.
Non si può pensare, almeno, in questa fase alle spiagge affollate. Troppo rischioso. Troppo rischioso anche chiudere gli arenili liberi perché al trapanese puoi toccare tutto ma non il mare. C'è poi un altro aspetto da non sottovalutare:Trapani è la città dei venti. E il vento trasporta anche le goccioline di saliva. Come fare allora? La questione sarà oggetto di un incontro alla Prefettura prima dell'avvio della stagione balneare. Nel frattempo, il sindaco Tranchida pensa ad assoldare volontari per eseguire controlli capillari sugli arenili affinché non si crei affollamento ma soprattutto venga rispettato il centimetro. Guai a sconfinare la distanza di almeno un metro. E per evitare conseguenze magari il bagnante nel borsone da spiaggia oltre alla crema solare potrebbe mettere la schiuma, quella utilizzata dagli arbitri di calcio per tenere a bada i giocatori indisciplinati che non rispettano la distanza quando si deve battere una punizione.
Ma c'è di più. Perché Tranchida ha detto in televisione che in caso di vento vuole chiudere addirittura le spiagge. Perche? "Con il vento la saliva vola". La consigliera Francesca Trapani la prende con ironia: "Suggerirei al posto del termoscanner, un nuovo strumento "lo sputazzometro"... ogni mattina ci si reca sul litorale e si misura la velocità della sputazza cui si condiziona l'accesso giornaliero alle spiagge. Perché il problema che è stato messo in evidenza dall’amministrazione è serio e complesso e bisognerebbe avere la stessa serietà e un linguaggio altrettanto idoneo per affrontarlo".