Domani la giunta delle immunità del Senato deciderà se Matteo Salvini dovrà andare a processo per il caso Open Arms.
I numeri sono sul filo: la giunta è composta da 23 componenti. Sulla carta ci sono 11 voti a favore del processo (5 del M5s, uno del Pd, 3 di Iv, uno di Leu e uno del gruppo misto) e 10 contrari (4 di Forza Italia, 5 della Lega, uno di FdI).
Decisive saranno quindi le scelte dell’esponente del gruppo delle Autonomie e dell'ex M5s Michele Giarrusso.
Secondo le indiscrezioni, il siciliano Giarrusso sarebbe pronto a votare contro il processo a Salvini per entrare nella Lega.
La stessa cosa, stando alle voci sempre più insistenti, potrebbe fare a stretto giro un altro ex grillino di prima fila come Gianluigi Paragone.
Scrive Repubblica: "La vicenda stavolta è quella della nave della Ong spagnola, bloccata in mare lo scorso agosto con 150 migranti recuperati in mare. In undici voteranno in favore del leghista: i 5 leghisti, i quattro forzisti tra i quali il presidente Gasparri, l’autonomista Durnwalder ("Come nelle precedenti occasioni", spiega). Voteranno per il processo invece i 5 del Movimento, la dem Rossomando, i tre di IV e poi Grasso di Leu e De Falco del Misto. Undici a undici, appunto. E il catanese irrequieto Giarrusso? "Valuterò in giunta, dopo aver sentito le parti", taglia corto. Inutile dire che in Lega lo considerano acquisito alla causa. In ogni caso una vittoria di bandiera: il responso finale spetterà come sempre all’aula, entro fine giugno. Ed è molto probabile che lì si ripeta il copione andato in scena tre mesi fa col voto sulla Gregoretti, quando l’ex capo del Viminale è stato giudicato meritevole del processo".
Dal canto suo, Giarrusso annuncia querele e smentisce il cambio di casacca.