Il Viminale ieri ha fatto sapere di non saper nulla dei sessantamila assistenti civici annunciati dal ministro Francesco Boccia: «Chi li recluta? E quali sono le regole di ingaggio? Ruota intorno a questi due interrogativi l’irritazione della ministra Luciana Lamorgese per l’annuncio del ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia sul reclutamento di 60mila assistenti civici per effettuare i controlli sulla movida. Dal Viminale filtra una nota ufficiosa in cui si specifica che “le decisioni sono state assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno” e soprattutto si chiarisce che “la loro istituzione non dovrà comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio”» scrive Il Corriere della Sera.
Dall’opposizione si grida alla «deriva autoritaria dell’esecutivo» (Meloni) e alla «sconfitta sociale» (Zaia). Ma anche pezzi della maggioranza criticano apertamente il progetto (il reggente 5 Stelle Vito Crimi, il dem Matteo Orfini, Matteo Renzi, tra gli altri).
Così il ministero Boccia, che domenica è andato in tv tutto tronfio a mostrare le pettorine dei nuovi volontari, è dovuto intervenire per precisare che no, «non sono ronde o sentinelle anti spritz» ma volontari che non percepiranno indennità e «regalano 16 ore settimanali per aiutare gli anziani».
A sedare gli animi ieri sera anche il premier Conte secondo il quale i volontari non saranno controllori e non saranno «incaricati di pubblico servizio»: la loro attività non avrà nulla a che vedere con quella delle forze di polizia. Il premier poi ha chiesto ai ministri Boccia, Lamorgese e Catalfo di perfezionare l’iniziativa.
Starà invece alla Protezione civile pubblicare un bando per reclutare a titolo gratuito i volontari, tra disoccupati, percettori di ammortizzatori sociali e di reddito di cittadinanza.
Ecco spiegato cosa sono gli assistenti civici con le domande più frequenti.
Chi sono gli assistenti civici? Sono volontari che faranno capo alla Protezione civile nati «per supportare i Comuni nell’attuazione delle misure di contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid-19». La Protezione civile in settimana dovrebbe lanciare un bando per coprire 60.000 posti in tutta Italia. I volontari devono essere maggiorenni, uomini o donne, residenti o domiciliati in Italia.
Cosa devono fare? Il loro compito consiste nel monitorare gli spazi all’aperto delle città più a rischio affollamento dopo la fine della quarantena. Potranno girare nei giardini e nei parchi pubblici, nelle aree gioco per bambini e nei mercati rionali per avvertire le persone in caso di eccessivi affollamenti. Come spiega il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, gli assistenti «facilitano gli accessi contingentati ai parchi e ai mercati, contando il numero di persone che entrano ed escono». Ma, come detto anche da Palazzo Chigi, potrebbero essere chiamati a «prestazioni di volontariato con finalità di mera utilità e solidarietà sociale, anche attraverso la rete del Terzo settore». Per loro nessun incarico di «pubblico servizio» né attività di polizia.
Possono fare multe? No. Non sono vigili né agenti di pubblica sicurezza, ma semplici cittadini che dipendono dalla Protezione civile. In caso di difficoltà, devono segnalare gli episodi alla Protezione civile del Comune per cui lavorano.
Prendono lo stipendio? No, non sono stipendiati, il loro impiego èatitolo gratuito. Sono volontari in carico alla Protezione civile che paga loro la necessaria copertura assicurativa.
Per quanto tempo lavorano? Il loro impiego sarà non più di 3 giorni a settimana per un massimo di 16 ore settimanali, sulla base delle indicazioni fornite da ogni singolo Comune. Durerà due mesi, fino alla fine dello stato di emergenza: 31 luglio 2020.
Chi può diventare assistente civico? Chiunque può partecipare al bando. Anche cassintegrati e beneficiari delreddito di cittadinanza: per questi ultimi infatti la legge prevede almeno 8 ore settimanali di lavori socialmente utili al servizio dei Comuni di appartenenza. Saranno i Comuni, attraverso l’Anci, a far sapere alla Protezione civile di quanti assistenti avranno bisogno.
Dovranno essere formati? Sì, una volta selezionati, prima di poter girare per le strade, gli assistenti civici dovranno partecipare ad una breve formazione per conoscere le loro regole di comportamento con il pubblico e quelle legate alla fase 2.
Come vestiranno? Indosseranno un fratino blu con la scritta «assistenti civici» sulla schiena e il logo della Protezione civile e dell’Anci e lo stemma del Comune per cui lavorano davanti.