E' sempre grave la donna incinta di sette mesi, colpita dal coronavirus e ricoverata al Civico di Palermo. Adesso per salvarla si tenta la cura con il plasma.
La donna, 34 anni originaria del Bangladesh ma residente da tempo a Palermo, era rientrata da Londra con un volo Alitalia qualche giorno fa con uno scalo a Roma.
Le sue condizioni sono peggiorate ieri mattina quando è stato deciso di sedarla ed intubarla per i gravi problemi di respirazione.
Nei reparti di Ostetricia e al pronto soccorso del Cervello è stata eseguita anche una sanificazione straordinaria.
Le condizioni della donna sono definite dai sanitari gravissime ed è per questo che questa notte sono state fatte arrivare all’aeroporto di Palermo, con un volo di Stato, alcune sacche di plasma autoimmune dall’ospedale di Pavia, per tentare di salvare la vita alla paziente e al suo bambino.
Il plasma è la parte più "liquida" del sangue ed è composto da acqua, proteine, nutrienti ed ormoni. Ma soprattutto contiene una quota di anticorpi che si sono formati dopo la guarigione dal virus i cosiddetti anticorpi "neutralizzanti". Usare il plasma di un paziente guarito per un curare un malato è una tecnica che viene utilizzata da oltre 30 anni.