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31/05/2020 02:15:00

A Trapani la manifestazione “I can’t breathe”. Cittadini contro l’obbligo delle mascherine

A  Trapani la manifestazione “I can’t breathe” dei cittadini contro l’obbligo vessatorio delle mascherine. « E’ una manifestazione contro chi gioca a creare paura ». Così un attivista presenta la manifestazione che si svolgerà domenica mattina 31 MAGGIO, con inizio ore 10:00, a Trapani.

Il luogo simbolo dell’appuntamento è il giardino pubblico comunale della Villa Pepoli. Motivo contingente del contendere è l’ordinanza n. 67 del sindaco della cittadina dell’estrema punta della Sicilia, quella che obbliga, di fatto, a restare sempre con la mascherina, tanto al chiuso - e potrebbe avere una logica - quanto all’aperto.

« Noi esprimiamo dissenso rispetto ad alcune iniziative che riteniamo illogiche e sproporzionate », dichiarano ancora i promotori.

Sia pure piccola, simbolica, con pochi partecipanti, per rispettare le norme di legge che, in questo momento, vietano gli assembramenti la manifestazione è la prima e l’unica che si svolge in una città nota per l’apatia, e il suo conservatorismo (da sempre qui governa la Destra in città e anche l’attuale sindaco, pur detto “comunista”, è stato eletto da liste civiche che al proprio interno contenevano tanto esponenti del PD che della destra).

Nello specifico, il sindaco « vieta l’ingresso dei cittadini nei giardini pubblici comunali, e quindi a Villa Pepoli e Villa Margherita, se non si indossa la mascherina ».

« Siamo d’estate, c’è caldo, chi non ha una villa con giardino ma una modesta casa ha necessità di recarsi alla Villa per prendere una boccata d’aria fresca. L’indossare la mascherina limita i benefici di andare ai giardini. Se non ci sono problemi di distanziamento, obbligare a tenere la mascherina all’aria aperta è illogico e vessatorio », protestano gli organizzatori. Poi c’è la vicenda delle spiagge, ma non solo.

Sempre il sindaco ha dichiarato e scritto : se c’è vento, dobbiamo stare anche all’aperto con la mascherina perché la saliva vola.

Il gruppo di cittadini contesta: « prima di tutto di tratta di una norma incompleta. Lo scrivano che ha vergato l’ordinanza ha dimenticato di definire meglio quando c’è vento. C’è vento quando questo raggiunge i 4 km/h ? C’è vento quando questo raggiunge i 13 km/h ? Oppure c’è vento con un’altra misura ? E chi e come ci informa che la velocità massima del vento consentita è stata raggiunta ? Se il sindaco non lo spiega nell’ordinanza, la regola potrebbe causare abusi da parte di chi è chiamato a farla rispettare ».

« La verità, secondo uno studio cipriota, è che se c’è vento, la saliva vola e si disperde: non rappresenta un pericolo», continuano. Intanto, già ieri sera, dopo l’annuncio di manifestazione alla questura e un incontro con un assessore, il sindaco ha emesso una nuova ordinanza, la n. 75, che accoglie la prima richiesta: ai Giardini Pubblici, la mascherina può essere rimossa. Ma occorrerà stare a due metri l’uno dall’altro … chissà perché. La battaglia contro le vessazioni, contro quella che può essere definita un incipit di “dittatura sanitaria”, però continua perché “I can’t breathe”.