Salvo Calamia, segretario del Nursind, sindacato degli infermieri della provincia di Trapani. Come va?
Adesso meglio, ci stiamo preparando a riprendere la normale attività.
Come avete preso la notizia dell’arresto del manager dell’Asp Fabio Damiani?
La notizia è stata scioccante. Non ce l’aspettavamo. Nella vita si può sbagliare. Non ci voleva in questo momento, specie ora con l’emergenza Coronavirus.
Damiani viene sostituito da Oddo che è il direttore sanitario dell’Asp. Voi avete detto che è una scelta che non condividete assolutamente. Perché?
La nomina del direttore generale facente funzioni ci sta da un punto di vista amministrativo, ma deve essere inserito in un contesto limitativo. Nel comunicato stampa invece ci sembra che si parli di un periodo a lungo termine e ci sembra inopportuno. La gestione Damiani era quella di un trio, il direttore generale e poi, il direttore amministrativo e direttore sanitario, nominati dal direttore generale. Se nel breve periodo mi sta bene, ma per parecchio tempo, vista l’indagine in corso, ed io rispetto l’operato degli inquirenti, con Damiani in carcere, mi pare una forzatura fare la nomina a lungo termine. Non ho nulla contro Oddo che è una persona per bene.
Calamia, quali carenze avverte la sua categoria?
Abbiamo notato in questa emergenza e abbiamo avuto abbastanza contrasti con il manager dell’azienda, specialmente sul Covid-Hospital di Marsala e su determinati elementi di gestione dell’emergenza che non ci sono sembrati abbastanza opportuni. Le decisioni venivano calate dall’alto, senza il rispetto delle direttive assessoriali che parlavano anche di un coinvolgimento di tutte le Oss. E lì ci sono stati i contrasti con l’ex manager che aveva una grande personalità e influiva tantissimo, anche sugli altri. Sommariamente, posso dire, ci sono state delle perplessità sull’intera gestione, per le quali noi abbiamo fatto sempre le segnalazioni, non solo all’azienda ma anche agli altri organi e compreso l’assessorato. Mi auguro che queste nostre azioni in futuro vengano prese in considerazioni, perché la trasparenza in una pubblica amministrazione è fondamentale per andare avanti nella legalità. In questo caso non diamo una bellissima immagine. Mi dispiace, perché è la mia azienda, non solo perché sono un infermiere e segretario del sindacato infermieristico, ma perché alla mia azienda ci tengo. Devo dire anche che non c’è mai stato un gesto di riconoscimento da parte dell’azienda nei confronti del personale; per dire: vi ringraziamo non solo a parole ma anche con i fatti. Ho visto solo parole, ci hanno detto eroi ma noi non lo siamo. Siamo solo dei professionisti che lavoriamo e che abbiamo avuto delle difficoltà, ma che grazie anche alle misure adottate da tutti: distanziamento sociale, mascherine, ma anche restare a casa, abbiamo avuto una diffusione minima del coronavirus in provincia di Trapani, siamo infatti tra le province con la più bassa percentuale di contagio. Questo è merito anche della popolazione, ma al tempo stesso quelle persone ricoverate sono state curate in maniera adeguata anche se non sempre con i dispositivi adeguati e questo non è nulla di nuovo, l’ho sempre dichiarato, facendo dei distinguo tra le cose fatte bene e tante altre invece che non hanno funzionato. Il dovere di un sindacato, ma anche di un politico o di un amministratore pubblico è quello rilevare le cose che non vanno, per un miglioramento del servizio e per fare in modo che dagli errori si possa migliorare ed essere più capaci.