Assembramenti e disorganizzazione alla Motorizzazione civile di Trapani. Ecco cosa ci racconta il nostro lettore Antonio.
Buongiorno. Mia moglie giorni fa ha preso appuntamento per la definizione della pratica per la patente di guida. Appuntamento fissato per le 9.15 di oggi alla Motorizzazione di Trapani. Già per accedere con l’auto è stata una impresa visto che l’ingresso non era segnalato e l’accesso era coperto da auto e furgoni parcheggiati in modo selvaggio. Superato questo primo ostacolo, siamo arrivati davanti alla palazzina degli uffici dove un assembramento di persone era lì in attesa. Da una finestra riusciamo a chiedere ad un impiegato cosa dobbiamo fare e mi viene risposto “adesso vediamo”. Sono le 9.10. Gli uffici aprono alle 9.15 c’è scritto. Alle 9.25 aprono una porta a vetri e tutti si accalcano. Un signore con tanto di visiera e mascherina e termometro digitale prima chiama dei nominativi poi fa entrare persone che hanno detto di essere prenotate alle 9.15.
La domanda ricorrente è stata “con chi ha l’appuntamento?” . Anche a me rifanno la domanda. Ripetutamente spiego che non è stato riferito. Impiegato “ma se non so con chi ha appuntamento?” Risposta “ Lei ha un elenco di persone prenotate ed e lei che deve dirmi dove andare”. L’elenco, magicamente appare ma sono le 9.40 ed io sono ancora fuori e altre persone sono entrate . Intanto davanti alla porta l’assembramento continua e io e mia moglie per evitare di trovarci in mezzo dobbiamo stare più lontani con la conseguente difficoltà di capire se e quando entreremo. Intanto persone entrano dicendo quel che devono fare, ma mi chiedo se avevano un orario, un appuntamento. Alle 9.45 chiamano mia moglie . Si dirà “ va bene c’è stato un po’ di ritardo “ . Forse. Ma la cosa più irritante è stata la necessità, si la necessità, di dover protestare conscio che altrimenti avrei rischiato di stare lì ad aspettare la gentile concessione di permettere a mia moglie di definire la pratica per la quale avevamo regolarmente preso appuntamento 15 giorni prima. Mi chiedo se un minimo impegno per una migliore organizzazione era possibile. La cosa più avvilente è stata la consapevolezza che avremmo dovuto necessariamente protestare per sperare di non stare lì ad aspettare non si sa bene cosa è da parte di chi. Per certe cose non c’è Covid che tenga.