Protesta il governo regionale e i sindaci siciliani contro la decisione di Alitalia di abbandonare Trapani Birgi e ridimensionare i voli su tutta la Sicilia.
Il governo regionale e i sindaci siciliani oggi si sono visti all'aeroporto di Palermo per alzare la voce contro quella che il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha definito “campagna di speculazione” di Alitalia.
E' stato preparato un documento che verrà trasmesso non solo ad Alitalia ma anche verrà consegnata direttamente a Roma al Ministro dei Trasporti e a quello per il Mezzogiorno.
“In un momento che dovrebbe registrare la ripresa economica c'è il cinismo di una compagnia, Alitalia, che pur mantenendosi con 3 miliardi di euro dello Stato e dei cittadini, si permette di fare i capricci nel piano voli abbandonando gli scali minori, e mantenendo limitato il numero dei voli in quelli maggiori, adottando una politica dei costi inaccessibile per gran parte dei siciliani”, ha detto Musumeci. “Per noi isolani il trasporto aereo non è un lusso, ma una necessità. La politica di Alitalia scoraggia la mobilità dei siciliani. Oggi qui rappresentiamo non solo gli interessi di Catania, e Palermo ma anche di Trapani Birgi e Comiso. Basta con la campagna di speculazione sul costo dei voli. Vogliamo la tariffa unica per i siciliani. Si va dai 67 euro ai 700 euro, è impossibile”.
Duro anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, l'associazione che raggruppa i Comuni. “Qui rappresento tutti i comuni della Sicilia. Chi cerca di dividerci dando un volo in più a Palermo togliendolo a Birgi, sappia che non passerà. Non ci sarà una competizione tra sindaci e tra aeroporti. La Sicilia deve puntare sulla mobilità internazionale per il turismo, in particolare su quella aerea. Il comportamento di Alitalia è vergognoso, è vergognoso per una compagnia che si dichiara di bandiera. Riceve 3 miliardi di euro per cosa? A compensare le liquidazioni di amministratori incompetenti? Vogliamo far pagare ai siciliani gli sprechi del passato?”.
Intanto a Birgi si prepara la protesta.
«E' arrivato il momento di contarsi e di chiedere chiarezza e impegni certi alla politica» è la considerazione alla base della grande adunanza convocata per mercoledì 17 giugno alle ore 11,00 all'aeroporto di Trapani Birgi, all'indomani dell'abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia aerea Alitalia, che ha cancellato improvvisamente le sue rotte quotidiane per Roma e Milano.
Nel piazzale antistante il Vincenzo Florio cittadini, rappresentanti della politica, dell'economia, delle associazioni e gli operatori turistici daranno vita ad un flash mob, facendo volare simbolicamente degli aereoplanini tricolore per affermare il proprio diritto a volare. La manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle distanze anti Covid-19 e sarà trasmessa anche sulla pagina Fb dell’aeroporto https://www.facebook.com/airgest/. Ad ognuno è richiesto di portare la propria mascherina oltre ad un proprio aeroplano di carta.
Un'azione di forza, a supporto del management di Airgest, società di gestione dell'aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, impegnata da tempo nel rilancio dello scalo ma «ostacolata da continui contrattempi, come quello di Alitalia, che sommati lasciano intravedere una volontà contraria affinché l'aeroporto torni a trasportare milioni di passeggeri, come è stato in passato, trasformando tutti gli sforzi fatti da chi lo guida in una lotta controcorrente» commenta il presidente di Airgest, Salvatore Ombra.
E su Alitalia aggiunge: «Se da noi taglia il 100% e da altri raddoppia le rotte, esiste allora un caso Trapani, diversamente da quanto sostenuto dal vice ministro Giancarlo Cancelleri che aveva attribuito a politiche nazionali di tagli della compagnia la scelta di lasciare il nostro scalo. A Cancelleri - rilancia Ombra - chiediamo di battersi al nostro fianco, come ha fatto già raccogliendo la proposta della sospensione dell’addizionale comunale, ad Alitalia facciamo notare che avrebbe potuto rendere profittevole le tratte per Roma e Milano, spostandole da uno scomodo orario pomeridiano, ad uno la mattina con rientro la sera, per renderlo appetibile ai professionisti oltre che ai turisti. Chiederci di restare in cambio di un enorme contributo, a fronte dei tanti già ricevuti dallo Stato, e quindi anche dalle tasse dei trapanesi, appare vampiresco e cieco, data la ben nota realtà economica dei piccoli aeroporti".