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13/06/2020 06:00:00

Marsala, basta riunioni a distanza. Si torna in commissione, ma non tutti sono d'accordo

 I consiglieri comunali di Marsala saranno costretti da lunedì 15 giugno a tornare a fare le commissioni consiliari a Palazzo VII Aprile.


Lo stabilisce una nota a firma congiunta del presidente del consiglio, Enzo Sturiano, e del segretario generale, Bernardo Triolo.
Le motivazioni sono presto dette, i consigli comunali si svolgono non proprio correttamente, rendendo onore al merito si può dire che buona parte dei consiglieri è ligia al rispetto del ruolo, con connessione attivata e partecipa attivamente alle discussioni del consiglio e relative votazioni, poi c’è uno sparuto numero che è lì presente ma che continua a lavorare, a ricevere i propri clienti nello studio professionale, che guida la macchina o addirittura chi ha partecipato ad una commissione da remoto mentre stava prendendo il sole.


Un dibattito tra colleghi, nella loro chat di gruppo, che ha portato ad uno scambio di accuse e di responsabilità che il ruolo impone.
E così il presidente Sturiano insieme al segretario Triolo è dovuto correre ai ripari: niente gettone di presenza per chi è collegato ma continua a farsi gli affari propri e soprattutto da lunedì 15 giugno le commissioni consiliari verranno svolte in presenza, non più da remoto, salvo rare eccezioni con apposita istanza da produrre.

 

 


Apriti cielo. I consiglieri sono contrariati della direttiva (saranno tutti cagionevoli di salute?), non vogliono tornare a Palazzo VII Aprile, le condizioni non sarebbero sicure per la tutela della salute.


Sala delle Lapidi, però, è abbastanza ampia, lì è agevole svolgere le commissioni e non i consigli comunali che continueranno ancora da remoto.
Niente da fare, non vogliono tornare: la salute, dicono, è un bene primario non possono metterla a rischio.
Giusto, sicuramente non faranno nemmeno campagna elettorale visto che con il Covid-19 ci si conviverà per molti mesi ancora, e saranno gli stessi che non usciranno nemmeno per andare a fare la spesa, andare dal medico o semplicemente per farsi una passeggiata.
E mentre per qualcuno può valere la ragionevole attenzione alla propria di salute, per altri è proprio una scusa da scuola elementare quando il figlioletto dice alla mamma che ha mal di pancia per bucare un giorno di lezione.


A lamentarsi sono soprattutto i consiglieri che hanno per lo più rispettato gli orari delle commissioni e del consiglio partecipandovi attivamente, seppure collegati da casa o dal lavoro.
Che dire, come a scuola, si punisce l’intera classe per la marachella di pochi.
La differenza è che qui, in questo consiglio comunale, i trenta li hanno superati tutti da un po' e ci tengono ad essere chiamati professionisti.
Si offendono se la città intera nota le gli errori da matita blu e li fa notare anche.
Sarà nuova per tutti questa campagna elettorale da remoto.
Prima la salute, lo hanno detto loro.