L’aeroporto di Trapani Birgi riapre a metà luglio. Anzi no, è operativo da domenica.
Ogni giorno è un sussulto per lo scalo trapanese, già in crisi prima dell’emergenza Coronavirus, e ancora di più “sotto attacco” dopo la fine del lockdown.
E quello che è successo ieri sembra un vero e proprio scherzo sulla pelle di una comunità, la provincia di Trapani, che spera di riavere operativo lo scalo per muovere un po’ il turismo in quest’estate già disastrosa per la crisi da Coronavirus.
Prima la notizia del rinvio dell’apertura al 14 luglio, poi da Roma hanno comunicato che Birgi può riaprire il 21 giugno.
Dopo l'addio improvviso di Alitalia (la compagnia perdeva 31 euro a passeggero sulle rotte Trapani - Milano e Trapani - Roma) era arrivato un provvedimento del Ministero dei Trasporti che decideva di prorogare la chiusura dell'aeroporto fino al 14 Luglio.
La Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha firmato infatti con il Ministro della salute, Roberto Speranza, un decreto per razionalizzare il servizio di trasporto aereo.
In considerazione delle numerose richieste dei gestori aeroportuali, della collocazione geografica degli aeroporti in grado di servire bacini di utenza in modo uniforme sul territorio e della loro capacità infrastrutturale, nonché della necessità di garantire i collegamenti insulari, l’operatività dei servizi è limitata agli aeroporti di Alghero, Ancona, Bari, Bergamo – Orio al Serio, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze – Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Parma, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Verona Villafranca.
In questo elenco non c’era né Birgi, né Comiso, i due aeroporti Siciliani tagliati fuori.
La cosa ha fatto andare su tutte le furie Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi.
"Salviamo le rotte già programmate". E' stato l'appello del manager dell'Airgest rispetto al decreto che prolungava la chiusura dello scalo trapanese fino al 14 Luglio, compromettendo ulteriormente la stagione estiva, dopo l'addio improvviso di Alitalia.
L’allarme sembra essere rientrato, però. Gli aeroporti Pio La Torre di Comiso e Vincenzo Florio di Trapani-Birgi riapriranno al traffico il prossimo 21 giugno, così come richiesto dagli stessi scali all’Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC).
E’ stato Il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il siciliani Giancarlo Cancelleri, a darne notizia dopo aver sentito ieri mattina il presidente dell’Enac
“Mi sono voluto accertare personalmente – dichiara il vice ministro Cancelleri – come mai gli aeroporti di Comiso e di Trapani non fossero stati inseriti nel decreto del Mit, che dispone l’operatività degli scali su tutto il territorio nazionale. Ho sentito i presidenti delle società che gestiscono i due aeroporti siciliani, rispettivamente Mistretta per la So.A.Co di Comiso e Ombra per l’Airgest di Trapani, e li ho rassicurati della riapertura secondo le loro necessità”.
Cancelleri, però, ha detto che l’Airgest ha mandato la richiesta a Enac, atto fondamentale per poter riaprire, solo ieri mattina,” ma nonostante ciò mi sono attivato affinché non ci fossero ritardi e disservizi per il territorio, così da garantire ai cittadini la possibilità di volare. ”Il Presidente dell’Enac si è reso disponibile, nel caso che i due aeroporti lo richiedessero, ad autorizzare l’apertura anche prima della data prestabilita”.
Però ha sottolineato Ombra che non doveva mica essere l’Airgest a comunicare la riapertura dell’aeroporto. E’ tacita infatti la volontà di qualsiasi aeroporto di riaprire dopo un lungo periodo di stop. Nonostante questo, Airgest ha comunque inviato la lettera. "L'aeroporto non comunica nessuna apertura, casomai dovrebbe comunicare la chiusura ma, detto questo, Enac era a conoscenza del fatto che da qui al 14 luglio ci saranno 174 movimenti da fare su Birgi. E certamente aveva contezza di quando doveva essere riaperto l'aeroporto", ha detto Ombra.
Intanto a proposito di ripartenza degli aeroporti al tempo del Coronavirus, l’Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni, si è detta preoccupata per come stanno partendo le misure di sicurezza negli aeroporti.
“Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione in merito alle ultime dichiarazioni, apprese dalla stampa, secondo le quali il Governo nazionale non sarebbe in grado di assicurare i termoscanner nei 25 aeroporti nazionali che tornano, da oggi, ad essere operativi a seguito del decreto firmato, in queste ore, dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli e dal ministro della salute Roberto Speranza e chiediamo che vengano invece assicurati tutti i controlli necessari con il coinvolgimento del personale degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF)”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
“Un’applicazione scrupolosa e attenta dei protocolli sanitari, finalizzata al contenimento della diffusione del Covid-19, nella fasi di check-in, imbarco e controllo passaporti – continua Orlando - è oggi più che mai indispensabile e va semmai implementata per evitare e scongiurare la tanto paventata seconda ondata di diffusione del virus”.
“Sollecitiamo pertanto – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani- l’intervento urgente dei ministri dei Trasporti, della Salute, per il Sud e il MISE perchè vengano assicurati i necessari screening sanitari su passeggeri e personale aeroportuale e affinchè il trasporto aereo possa tornare alla sua piena operatività in totale sicurezza”.