Al nonno di cui porta il nome e che ha conosciuto dai racconti del padre, ha dedicato una poesia. Alberto Bosco, 9 anni, nipote di un altro Alberto Bosco - titolare di un'officina a Valderice (Trapani) che quella sera di 40 anni fa viaggiava sul DC9 dell'Itavia - ieri al termine della messa per le vittime di Ustica officiata a Trapani dal vescovo Pietro Maria Fragnelli, è salito all'altare. "Un segno di speranza che alle nuove generazioni sarà indicato un sentiero di giustizia, verità e trasparenza democratica", ha detto il vescovo Fragnelli.
Con voce ferma il piccolo Alberto si è rivolto al nonno: "Quando sono nato / il tuo nome mi hanno dato. / E col tempo papà la tua storia mi ha raccontato. / Su quell'aereo quella sera ti sei trovato / e a casa non sei più tornato, / infatti in quella terribile notte molte cose sono andate storte. / Bugie, falsità, / per non dire la verità. / Chissà come la tua vita sarebbe stata! / Ahimè in fondo agli abissi del mare è restata. / Ma un angelo per me resterai / e nel mio cuore rimarrai".
Alla celebrazione era presente anche Vincenza Lupo sorella di Francesca e Giovanna Lupo e zia dei piccoli Vincenzo, Antonella e Giuseppe di appena un anno, anche loro vittime del disastro aereo di Ustica. Complessivamente le vittime trapanesi furono 12.
Fonte: Avvenire