La pena dell'ergastolo è stata chiesta dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, nel processo "'Ndrangheta stragista", per i boss Giuseppe Graviano e per Rocco Santo Filippone, della cosca dei Piromalli di Gioia Tauro.
Il boss di Brancaccio Graviano e Filippone sono accusati di essere i mandanti dei tre attentati ai carabinieri consumati in provincia di Reggio Calabria fra la fine del 1993 e il gennaio del 1994 (l'ultimo dei tre attentati costò la vita ai carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo).
Secondo l'accusa, gli attentati ai carabinieri, compiuti da Consolato Villani e Giuseppe Calabrò, non avvennero, come stabilito nel processo agli autori materiali, per evitare un controllo da parte dei carabinieri nel momento in cui i due stavano trasportando delle armi, ma furono messi in atto sulla base della strategia stragista elaborata dalla mafia siciliana per colpire e ricattare lo Stato.
Dopo 5 udienze dedicate alla requisitoria del procuratore Giuseppe Lombardo, le richieste di condanna da parte del procuratore capo Giovanni Bombardieri. In aula, per l'ultimo giorno di requisitoria, era presente anche il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho.
"Dietro la strategia stragista - spiega il presindente della commissione antimafia Nicola Morra -, per il procuratore aggiunto Lombardo c'era "un comitato d'affari che comprende al suo interno 'ndrangheta, mafia siciliana, politica collusa, pezzi di istituzioni e pezzi di servizi segreti".