Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/07/2020 06:00:00

La Summer School dell'Università di Palermo a Marsala: "Rendiamo la città una capitale scientifica"

Delle nostre città, troppo di rado ci capita di mettere in risalto le grandi occasioni, gli eventi veramente importanti. Ecco perché non possiamo non accogliere con entusiasmo la nuova edizione della Summer School dell’Università degli Studi di Palermo che anche quest’anno sceglie Marsala come sua città di riferimento.

L’argomento di cui si occuperà dal 24 al 27 agosto non potrebbe essere più rilevante: «Tempo di Passaggi. Ripensare la Politica e i suoi mutamenti: dalla Virtù al Virtuale».

L’obiettivo sarà quindi indagare i populismi dal punto di vista scientifico, la loro genealogia storica, chiedersi come, e quanto velocemente, si siano evoluti nel corso del tempo. Un’analisi che partirà dalla Rivoluzione Francese e arriverà ai nostri giorni. Non trascurando naturalmente i caratteri sociologici e linguistici. Perché il linguaggio è uno strumento politico, e alimenta demagogie e leader. Il web ce ne dà quotidianamente prova. «Le derive del linguaggio», ci dice il professor Giorgio Scichilone, direttore della Summer School, «stanno lacerando il tessuto sociale. E tutti noi, storici, intellettuali, accademici, giornalisti, abbiamo delle responsabilità, dobbiamo fare argine».

Da quando è nata, l’History & Politics Summer School ha trovato Marsala come suo naturale approdo. Ci racconta Scichilone: «Abbiamo scelto Marsala come luogo di alta formazione scientifica. Nel tempo abbiamo intrattenuto un continuo dialogo con il comune. La Summer School è rivolta principalmente ai suoi corsisti , sì, ma si apre anche alla città: ci sono dei momenti pubblici, in cui si invita tutta la cittadinanza a prendere parte con le presentazioni e le prolusioni. È un aspetto a cui teniamo molto».

Tutto ciò ha permesso di creare un prestigioso sistema virtuoso: Marsala si fa centro di una rete di università italiane ed estere e accoglie ogni anno studiosi di fama internazionale. «Per una settimana, ogni estate, la città diventa una vera capitale scientifica».

L’emergenza della pandemia ha naturalmente sconvolto i piani di quest’edizione. La Summer School, che per una settimana si pone come aspirazione la condivisione di spazi e idee, ad agosto troverà una forma inedita. I seminari si terranno on-line, tramite un’apposita piattaforma. Però non rinuncerà agli eventi pubblici dal vivo di apertura e di chiusura, con la presenza dell'ex premier Romano Prodi e di Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Che siano Prodi e Bray ad aprire e chiudere i lavori della scuola, testimonia la rilevanza  della sua attività di studio e di ricerca.

«Offrire il nostro contributo culturale, intellettuale. Questo è “l’indotto” culturale che una Summer School dovrebbe assicurare alla comunità: essere un punto di riferimento nazionale, che parte da Marsala», chiosa Scichilone.

Negli ultimi quattro anni la Summer School ha portato in città studenti da tutta l’Italia, invertendo quell’irreversibile tendenza – irreversibile, almeno apparentemente - che spinge tutti i giovani siciliani a studiare e a specializzarsi fuori. L'alta formazione in Sicilia non è né un'utopia né una chimera, allora, ed è fondamentale rivelarlo.

Le iscrizioni ai seminari on-line sono gratuite. E' possibile inviare la propria candidatura all'indirizzo e-mail summermarsala@gmail.com, allegando il curriculum e una lettera motivazionale. La scuola selezionerà poi i trenta partecipanti dei corsi.