Mentre i lavoratori aspettano ancora stipendi arretrati di oltre cinque anni, la politica discute, ma non riesce a trovare soluzioni. E mentre i dipendenti della Casa di Riposo di Marsala sono con l'acqua alla gola, è stato liquidato il compenso e il rimborso spese per il commissario straordinario dell'Ipab.
E' una situazione sempre più ingarbugliata e che sembra essere senza via d'uscita quella della Casa di Riposo di Marsala che da anni versa in condizioni economiche disastrose. Disastrose soprattutto per i lavoratori che vantano un credito di ben 65 mensilità, sono quasi 5 anni e mezzo.
In tutto ciò ecco che arriva la liquidazione del compenso e del rimborso spese per il commissario straordinario della “Giovanni XXIII”. Il 30 giugno scorso con propria delibera, il commissario straordinario dell'Ente, Ignazio Norrito, ha dispostola liquidazione del proprio compenso per il periodo 31/12/2019-30/6/2020, sei mesi, per un totale di 2417 euro, sono circa 400 euro al mese. Un'altra delibera del commissario straordinario prevede anche la liquidazione delle spese sostenute per questo incarico, sempre per i primi sei mesi dell'anno, per un totale di circa 1700 euro. Qui la delibera.
Un'altra delibera del commissario dispone di destinare tutte le somme “libere” che ci saranno in cassa dal primo luglio al 31 dicembre per il pagamento degli stipendi e degli oneri previdenziali dei lavoratori.
Lavoratori che, come detto, sono in una situazione davvero drammatica, come abbiamo raccontato più volte su Tp24.
Intanto lunedì c'è stata una seduta di consiglio comunale “aperta” dedicata proprio alla Casa di Riposo di Marsala.
Nel corso della seduta il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano ha chiesto lumi sulla manifestazione d’interesse per la gestione della Casa di Riposo tramite la costituzione di una Cooperativa in cui verrebbe assorbito il personale tuttora senza stipendio da ben 65 mesi e se è possibile, in attesa di un provvedimento risolutivo, l’assunzione a comando e a tempo determinato nei ranghi comunali delle unità di personale (fasce A e B) che prestavano servizio alla “Giovanni XXIII”. Domande che non hanno trovato risposte, per le quali si dovrà attendere la seduta di domani. Peraltro, sempre durante la seduta in video conferenza, è emersa l’incostituzionalità della normativa regionale che avrebbe voluto che i Comuni “assorbissero” le Ipab facendosi carico delle spese del personale e dei debiti pregressi con il solo beneficio di entrare in possesso degli immobili. Cosa questa che avrebbe – a detta degli esperti – causato il dissesto finanziario dei Comuni. Nel corso del dibattito, oltre al Presidente sono intervenuti e ad alcuni consiglieri anche il sindacalista Del Serro, il Commissario dell’Ipab Norrito e uno dei suoi predecessori Ignazio Genna, nonché il vice Sindaco Agostino Licari.