di Marco Marino
Dopo l’alluvione del 15 luglio, a Palermo si fa il conto delle macerie. Che oltre al sistema stradale e alla rete idrica, stavolta interessano anche la Biblioteca Regionale “Alberto Bombace”. Durante l’allagamento, infatti, a causa di un'infiltrazione d’acqua, migliaia di libri - tra i più antichi e rari - sono stati corrotti e rovinati.
L’intervento del personale della biblioteca è stato tempestivo, è vero, ma non adatto alle procedure di restauro e conservazione richieste in casi del genere. E sono state molte le segnalazioni che hanno evidenziato questa grave circostanza.
I dubbi sulle operazioni della biblioteca cominciano quando, sulla pagina Facebook dell’ente, compare un post che descrive l’enorme difficoltà in cui la Regionale s’era venuta a trovare, e informa dell’inizio del lavoro di recupero dei volumi. Solo che qualcosa non quadra, nelle foto che vengono aggiunte per mostrare l’immediato soccorso i libri sono disposti accatastati in modo disordinato e confuso, violando tutte le più basilari norme di restauro. Alcune persone sottolineano nei commenti del post l’inadeguatezza della situazione e la biblioteca, per tutta risposta, rimuove il post con le foto.
Ma cancellarlo non basta per fermare la riprovazione dei palermitani, che su Facebook continuano a denunciare l’accaduto attraverso video terribilmente eloquenti. In uno vengono addirittura fatti vedere centinaia di volumi aperti a metà sul ballatoio, messi semplicemente a terra ad asciugare, tra lo sconcerto e il biasimo degli operatori.
Secondo gli esperti che abbiamo consultato, in questi particolari contesti i protocolli sono molto diversi rispetto a quelli adottati. In generale i libri più bagnati andrebbero immediatamente congelati, mentre quelli leggermente umidi andrebbero asciugati all'aria, interfoliando le pagine, in un luogo ventilato ma fresco, per evitare l'insorgere delle muffe.
Finora la Biblioteca non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Bisogna sottolineare, pure, che la vicenda è diventata un fertile terreno di scontro tra i sindacati e il governo regionale. “È una vera e propria ecatombe quella che si è registrata nella torre libraria della Biblioteca - denunciano Giovanni Cammuca, segretario generale Fp Cgil Palermo e Gaetano Agliozzo, segretario generale Fp Cgil Sicilia - Speriamo che molti volumi non siano stati danneggiati in modo irreversibile e che possano ancora essere salvati”. E proseguono: "A una settimana dal disastro, registriamo che evidentemente il presidente Musumeci, troppo impegnato nel diffamare i dipendenti regionali, ha ritenuto che una simile notizia avrebbe potuto 'distrarre l'attenzione'".
Né dal Presidente Nello Musumeci né dall'assessore ai Beni Culturali, Alberto Samonà, sono arrivati chiarimenti o ragguagli. Il destino di quelle pagine lasciate ad asciugare è ancora molto incerto.