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29/07/2020 06:00:00

Emergenza idrica a Bonagia. "Nessun guasto, ma problemi burocratici"

La carenza di acqua nella frazione di Bonagia e in tutto il territorio di Valderice non è da imputare a guasti nella condotta di Montescuro, ma è un problema di carte, ossia di burocrazia. A far luce sulla vicenda, che ormai si trascina avanti da oltre un mese, è Giovanni Coppola già assessore comunale ed oggi consigliere comunale valdericino.


“Monitoriamo la crisi idrica da quando è scoppiata – dice -  in questo periodo abbiamo interpellato il sindaco, il responsabile del Servizio idrico e per le questioni connesse al contenzioso con la Regione, il responsabile del Servizio Affari generali. Abbiamo atteso gli esiti dei tavoli convocati in Prefettura e alla Regione”. Nulla, però, finora si è mosso. Ergo: residenti e villeggianti “assetati”.


“Dopo oltre un mese e mezzo – conferma Giovanni Coppola - prendiamo atto che non è cambiato nulla, anzi l'approvvigionamento idrico si è ridotto ulteriormente e moltissime famiglie hanno già speso centinaia di euro per rifornirsi di acqua tramite autobotti private”. E subito una puntualizzazione: “Questa crisi idrica non è causata da guasti alla rete di adduzione o a quella di distribuzione, nè da carenza di acqua, perciò chi parla di requisire i pozzi privati non sa di cosa parla. L'attuale crisi idrica – prosegue il consigliere comunale - è determinata soprattutto da una questione di carte. Si, la crisi è causata dal fatto che ad oggi manca un soggetto gestore che prenda il posto della fallita Eas e quindi Sicilacque non sa a chi far pagare l'acqua che fornisce ai cisternoni dei vari Comuni”. Svelato l’arcano.

“Riteniamo – osserva Coppola - che tutto ciò sia inaccettabile e siamo certi che i tanti "tavoli" annunciati servano soltanto a prendere tempo, ad accompagnarci alla fine dell'estate. Per questo chiediamo al sindaco di cambiare linea e di assumere una posizione netta e forte contro la Regione e Siciliacque. Se è certo che Siciliacque in questo ultimo mese stia fornendo meno acqua per "costringere" il Comune di Valderice e gli altri Comuni facenti parte della stessa ATI ad accettare le sue condizioni di fornitura, il sindaco deve denunciare la stessa per interruzione di pubblico servizio. In tal caso accompagneremo il sindaco in Procura e sottoscriveremo la denuncia. Riteniamo inoltre, - conclude il consigliere comunale - che in un momento di difficile gestione l'ufficio idrico del Comune debba necessariamente essere potenziato con altro personale poiché è evidente e risaputo che per una equa distribuzione occorra procedere con più manovre sulla rete da effettuarsi in strada”.