Non finicono gli strascichi politici all'inchiesta antimafia che ha coinvolto Castellammare del Golfo, con il sindaco Rizzo indagato per aver avuto rapporti con il boss Ciccio "Tempesta".
Il consiglio comunale di Castellammare del Golfo ha bocciato la proposta del gruppo di minoranza che avrebbe impegnato i consiglieri comunali a dimettersi nel caso in cui fossero stati indagati per reati legati alla mafia.
Ecco il commento del gruppo Cambiamenti.
"La mafia non esiste” era il ritornello con cui negli anni ’60 e ’70 i politici in Sicilia irridevano i non molti che denunciavano il crescente intreccio di potere tra Cosa Nostra ed i sindaci, i parlamentari, i ministri.
È la storia della nostra terra, e in quanto storia, dovrebbe esser tenuta in debito conto così da prevenire gli errori commessi nel passato.
Non è così per il consiglio comunale di Castellammare che, in data 30 luglio 2020, non ha approvato la proposta del gruppo di minoranza che, prendendo spunto da una delibera della giunta Bresciani del 2012, avrebbe impegnato i consiglieri a dimettersi qualora fossero venuti a conoscenza di indagini su di loro per reati collegati al fenomeno mafioso .
Una delibera di grande significato che mirava a garantire un governo lontano da qualsivoglia sospetto di infiltrazione mafiosa, che mirava ad assicurare un’amministrazione radicata nel principio di integrità morale ed etica; una delibera che, per contenuto, non poteva essere sottovalutata o minimizzata, soprattutto alla luce del terremoto giudiziario che ha recentemente colpito il nostro paese.
Ed invece l’esito della votazione ha visto astenuti la maggioranza e non solo. Il voto di astensione dei più ha portato alla mancata approvazione della delibera: risultato che si sarebbe ottenuto anche esprimendo voto contrario, ma che ovviamente non ha le stesse implicazioni morali.
Paolo Borsellino diceva: "La politica dovrebbe fare pulizia di coloro che sono raggiunti da fatti inquietanti, anche se non sono reati" e questo rappresenta il nostro punto di vista.
Crediamo che onorabilità ed esemplarità debbano essere principi precostituiti in tutti coloro che ambiscono a sedere sulle poltrone della politica. Non può subentrare alcun opportunismo politico di fronte a tematiche di tale entità.
Qualsiasi amministrazione dovrebbe essere rappresentata da personalità che siano esempio di rettitudine e che incarnino un’antimafia vera e non una di facciata, fatta di slogan e hastag, definita o ridotta ad un calendario di rituali commemorazioni.
Ai cittadini, chiediamo di cambiare, di non subire la politica ma viverla in un'accezione non di cosa sporca e collusa, bensì di cultura che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà e che si opponga al compromesso morale, dell'indifferenza e della contiguità.