Sulla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana e sui costi sostenuti per una trasferta a Taormina e con ricavi irrisori di diecimila euro rispetto a spese sostenute di oltre 400mila euro, c'è l'intervento della deputata regionale all'Ars Eleonora Lo Curto che chiede senza mezzi termini la rimozione e l'azzeramento dei vertici dell'orchestra. Qui la nota della Lo Curto:
"Le ultime vicende sui costi sostenuti dalla Fondazione orchestra sinfonica siciliana per la trasferta a Taormina, con oltre 400 mila euro di spese a fronte di un incasso al botteghino di soli 10 mila euro, confermano l’assoluta inadeguatezza e incapacità di gestione dell’attuale governance del Teatro Politeama di Palermo, ed è solo l’ultimo episodio di una lunga e non più sopportabile sequenza di atti che compromettono seriamente l’immagine, il prestigio e il futuro della Foss. È drammatico che si continui a sperperare denaro pubblico senza un progetto artistico utile a rilanciare la Foss ed a far ripartire le attività concertistiche dopo lo stop causato dal covid-19. Condivido le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali che in questi giorni hanno paventato anche uno sciopero per denunciare la mala gestio alla Foss, che ad oggi non ha ancora né il bilancio di previsione, né il conto consuntivo. Nonostante gli sforzi profusi dal Governo Musumeci e dall’Assemblea regionale siciliana con gli interventi finanziari fatti anche con la legge di stabilità, la Foss non riesce a superare le criticità che ho denunciato da tempo e che sono state rimarcate anche dagli ispettori inviati dall’Assessore Messina, che sono e saranno oggetto anche delle indagini della Corte dei Conti e della magistratura ordinaria. Ritengo sia arrivato il momento di una scelta adeguata da parte della politica, azzerando i vertici e rimuovendo il sovrintendente. Da mesi ormai la Foss riempie i giornali per l’incapacità e gli scandali di chi la amministra e la ha amministrata recentemente, non a caso in questi giorni ho richiesto un’ulteriore audizione dei vertici della Foss, dei sindacati e della parte politica in Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana. Ci vuole più coraggio a mio giudizio e temerarietà nel mandare avanti così la Foss che non a rimettere tutto in discussione con atti amministrativi trasparenti e procedure per la nomina del sovrintendente e dei vertici che, fuori da logiche di qualsiasi natura, siano ispirate alla necessità e al dovere morale di dare un futuro alla Fondazione ed anche ai suoi artisti e dipendenti”.
La deputata Lo Curto interviene anche sulla situazione incendi che negli ultimi giorni ha caratterizzato la Sicilia con ettari di boschi distrutti dalle fiamme e non esclude l'intervento dell'esercito, visto che si tratta di di incendi di origine dolosa. Qui la nota della Lo Curto: “Non va escluso l’intervento dell’Esercito per prevenire gli incendi in Sicilia. Piangiamo anche un morto tra gli operai forestali impegnati nello spegnimento dei roghi ed ancora in queste ultime ore devastazioni hanno interessato Piazza Armerina dopo i disastri dei giorni scorsi di monte Cofano e della Montagna Grande nel territorio trapanese. E’ il momento di compiere scelte forti. L’origine dolosa dei roghi ormai non viene messa in dubbio dagli inquirenti. Ci troviamo davanti a criminali professionisti che appiccano il fuoco sottovento e la sera ben sapendo che nelle ore notturne non possono volare i canadair. I nostri boschi vanno presidiati perché rappresentano una grande risorsa ambientale ed economica. Occorre ripensare l’intero sistema di gestione boschiva e delle riserve naturali, ponendo l’accento anche sulla vigilanza che non può essere relegata solo agli Enti gestori. Dal depauperamento, per le fiamme, del patrimonio boschivo si creano le condizioni per un aggravamento del dissesto idrogeologico. Per questa ragione credo sia utile chiedere al governo nazionale lo stato di emergenza per aumentare immediatamente la vigilanza con i militari”.