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09/08/2020 06:00:00

Nuova luce sull'origine del nome "Marsala"

di Massimo Jevolella

Io credo che il nome di Marsala non derivi né da “Marsa-Allah”, né da “Marsa-ali”, ma molto probabilmente da “Marsa-alia”. Ma andiamo per gradi, prima di svelarne il perché.

Giovedì scorso, nel partecipare alla presentazione del bellissimo saggio di Giovanni Alagna sulla storia di Marsala, mi resi conto una volta ancora del vivissimo interesse che suscita nel pubblico il dibattutissimo problema della vera etimologia del nome della nostra città. Ebbene, sembra incredibile, ma pare che – dopo secoli, si può dire, di ricerche e di ipotesi più o meno azzardate e peregrine – la questione sia ben lungi dall'essere risolta in modo chiaro e definitivo. Lo dimostra, se non altro, il fatto che la convinzione più diffusa sia ancora quella, assai facile e orecchiabile, che farebbe derivare “Marsala” dall'arabo “Marsa-Allah”, che significa “Il porto di Dio”.

Tutti contenti, ovviamente, di un'etimologia così nobile, altisonante e confortante. Peccato, tuttavia, che per varie ragioni essa sia altamente improbabile, come del resto ben chiarisce lo stesso professor Alagna nell'attenta disamina che egli dedica all'argomento nel suo rigoroso saggio. Per dirla in modo chiaro: non esiste nei documenti storici la benché minima prova che possa fornire un sostegno alla tesi del “Marsa-Allah”. E, come se ciò non bastasse, l'altisonanza di un simile nome sarebbe troppo in contrasto con la pressoché totale assenza della città di Marsala nelle cronache della Sicilia islamica. In altre parole: se Marsala fosse stata per i musulmani niente meno che “Il porto di Dio” (caso rarissimo nella toponomastica islamica: bisogna pensare alla città indiana di Allahabad per trovare qualcosa di simile) come mai allora nessun documento arabo ne parla mai, mentre, per esempio, di riferimenti alla vicina Mazara sono stracolme le cronache arabo-siciliane?

Mettiamo dunque, anche se un po' tristemente, una pietra sopra all'ipotesi del Porto di Dio. E cerchiamo invece di concentrarci su quella che agli occhi degli arabisti e degli storici appare come la spiegazione etimologica più convincente: “Marsala” deriverebbe da “Marsa-ali”, che in arabo vuol dire “Porto alto” (o “Porto elevato”, che è lo stesso). Questa etimologia – che forse trova spiegazione nella posizione geografica “estrema” di Marsala, al vertice nord-occidentale della Sicilia – presenta due vantaggi: il primo, assolutamente vincente, è quello di poggiare su sicure fonti documentarie; il secondo, se vogliamo, è quello di essere certamente meno pomposa dell'altra, e quindi più plausibile da ogni punto di vista.

Ma... c'è un “ma” anche per questa seconda ipotesi. E il dubbio che sorge, infatti, è questo: come ha potuto “Marsa-ali” diventare “Marsa-ala”? Per quale oscura bizzarria la “i” finale s'è trasformata in una “a”? Insomma: anche in questo caso c'è qualcosa che non quadra bene nella spiegazione etimologica, nonostante tutti gli sforzi che i glottologi siano riusciti a compiere per farci digerire la mutazione vocalica del nome. Come uscire dunque dal groviglio? E dare finalmente un po' di pace a una questione che davvero – a giudicare dalla passione dimostrata giovedì dal folto pubblico su questo tema – ci tiene in tanti e da tanto tempo “col fiato sospeso”?

Confesso: da vecchio “arabisant” e innamorato della storia della Sicilia islamica, fino ad ora io non mi ero mai concentrato su questo problema. Romanticamente, mi cullavo nella suggestione del toponimo “Marsa-Allah”, pur sapendo benissimo che la verità doveva trovarsi invece nel più prosaico “Marsa-ali”. Allora mi son detto: scaviamo a fondo nella faccenda. E in che modo si può scavare in un simile terreno? Ma sull'analisi dei lemmi, naturalmente. E con particolare riguardo ai generi, perché la vocalizzazione finale degli aggettivi in “a”, in arabo, è normalmente segno di femminile. E allora, ecco: “marsa” in arabo è certamente un sostantivo maschile. Ergo, l'aggettivo “alto”, che lo segue, dovrà essere, appunto “ali”. E dunque: la dizione “Marsa-ali” non fa una grinza, e ci fa tornare punto e daccapo, arenati sullo stesso scoglio di quel dispettoso finale in “i”.

Ma a questo punto, ecco una svolta inattesa. Approfondendo lo studio del lemma su fonti che non avevo mai esplorato prima, scopro – banalmente, digitando “marsa” in caratteri arabi su internet – una cosa che ignoravo del tutto, ossia che il termine “marsa”, che in arabo classico (l'unico arabo da me conosciuto), come s'è detto, è maschile, nell'arabo marocchino, invece, è di genere femminile. Confesso la mia emozione per la sorpresa. “Marocchino”, in arabo, si dice “maghribiyy”, ossia “maghrebino”. Non è altro che la denominazione di un'area etno-culturale che va dalla Libia al Marocco. Ed è questo che conduce all'ipotesi: questo vorrebbe dire allora che assai probabilmente anche nell'antico arabo maghrebino la traduzione di “Porto alto” non sarà stata “Marsa-ali” (مرسى عال), ma “Marsa-alia” (مرسى عالية), con l'aggettivo al femminile, e con tanto di accento giustamente posato sulla “a” centrale del nome. Ed è ovvio immaginare come, assai facilmente, da “Marsa-alia” si possa poi passare per successive contrazioni a “Marsalia”, e infine a “Marsala”. Il che collimerebbe perfettamente col fatto che a dare il nome di Marsala all'antica Lilibeo siano stati proprio degli arabi maghrebini. E cioè i tunisini della dinastia aghlabita salpati dal porto di Susa, al comando di Sinàn Asad ibn al-Furàt nell'anno Domini 827.

Avranno provveduto poi i dotti storiografi a ristabilire nel corretto arabo classico il nome in “Marsàli”, tramandandocelo nei documenti, a dispetto della dizione “Marsàlia” della parlata arabo-maghrebina dominante nella Sicilia di mille anni fa. E di qui l'origine dell'equivoco in cui tutti alla fine siamo incappati. Ma naturalmente anche questa è un'ipotesi, sia chiaro! Me ne rendo conto. Sono io il primo a formularla, e me ne assumo pienamente la responsabilità. Sarà davvero questa la soluzione dell'antico mistero? Conferme, o smentite, cercansi. Autorevoli studiosi di linguistica araba potranno ovviamente contestarla. Io non sono così addentro nelle questioni di filologia. Mi farà molto piacere se lo faranno. Così il bel gioco potrà andare avanti ancora... e chissà fino a quando! (Vi terrò aggiornati).

Fonte:

https://en.wiktionary.org/wiki/%D9%85%D8%B1%D8%B3%D9%89