Qui comincia Marsala. Ma sembra una terra di nessuno. Non c'è acqua. Non c'è illuminazione pubblica. Rifiuti di ogni tipo abbandonati ovunque. Il parcheggio, l'unica opera pubblica fatta dal Comune ( con i soldi dell'Unione Europea) , è devastato. Intorno degrado e disservizi, e la sensazione che chiunque possa fare quello che vuole.
Se qualche candidato andrà qui, a Birgi Sottano, nelle prossime settimane a chiedere i voti, non troverà neanche un consenso. "Siamo tutti pacecoti e trapanesi, e sì, è per questo che questa zona è abbandonata. Noi non portiamo voti".
Birgi Sottano è la prima contrada di Marsala, si trova tra Marausa e l'aeroporto. Al confine con Trapani. Qui sfociava il fiume Birgi in mare, ma una strada fatta da chissà chi sbarra lo sfogo del vecchio fiume.
Da anni l’associazione Birgi Sottano si batte per avere riconosciuti i propri diritti. E’ una zona di mare, frequentata e abitata soprattutto d’estate, e soprattutto da residenti non marsalesi. Sono una trentina, su 500, i marsalesi che hanno casa qui. Ed è per questo che al Comune di Marsala, dicono i membri dell’associazione, non si interessano della zona.
Le strade non sono mai state acquisite dal Comune, e manca quindi l’illuminazione pubblica. L’unica è quella del parcheggio, ma è stato rubato tutto alcuni anni fa e mai sistemato. Il parcheggio è l’unica opera pubblica fatta ai tempi di Renzo Carini con fondi europei, ma è tutto abbandonato. L’acqua? Non c’è, le case si approvvigionano con le autobotti, la comprano e la devono centellinare. Per anni è andata avanti una procedura per allacciare la zona alla conduttura che porta l’acqua a Favignana e che passa dal territorio trapanese. Una procedura cominicata nel 2003 e che l’associazione Birgi Sottano sollecita da anni. Recentemente ci sono stati degli sviluppi che hanno fatto dichiarare al sindaco Alberto Di Girolamo che “attendiamo solo l'autorizzazione ad allacciarci e poter finalmente alimentare Birgi e a ricaduta le altre contrade del versante nord del territorio”.
L’associazione per è stanca dei continui disservizi. Anni fa ha presentato istanza di ridefinizione dei confini, per poter far rientrare quella che sulla mappa è la prima contrada di Marsala, al Foglio 1, nel Comune di Trapani. Che poi, se la cosa andasse in porto, potrebbe ricadere invece nel nascente Comune di Misiliscemi, che ricomprende anche la vicina frazione di Marausa.
Un gioco di confini in una terra di confine e dimenticata. E in questi contesti avvengono anche gli scempi dell’abusivismo edilizio. Qui tra demolite e da demolire ci sono sei case costruite illegalmente vicino al mare. Una è stata demolita per metà, la ruspa si è fermata davanti ad una tanica di Eternitt, che si erge come un totem nella prima contrada, qui dove comincia Marsala.