Per le celebrazioni religiose tornano i cori e viene bloccato il distanziamento obbligatorio fra i familiari nelle panche di una chiesa. Sono le due novità sulle disposizioni per le Messe anti-Covid che annuncia la Cei con una nota pubblicata stamani alla vigilia della solennità dell'Assunta. Due piccole attenuazioni delle misure di protezione che si aggiungono a una terza novità già tradotta nel concreto in alcune aree del Paese: quella che fa cadere il limite dei 200 posti nelle chiese della Penisola, indipendentemente dalla loro capienza.
Le due revisioni più recenti sono figlie del parere del Comitato tecnico scientifico e sono state comunicate all'episcopato italiano dal ministero dell’Interno. A sollecitarle proprio la segreteria generale della Cei che a fine giugno, in una lettera inviata al dicastero, aveva indicato alcune nuove esigenze legate all’”urgenza di ritornare all’esercizio della prassi pastorale” proponendo tre quesiti che di fatto chiedevano un ritocco di alcuni punti del protocollo firmato dalla Cei e dal governo lo scorso 7 maggio che consentiva la ripresa delle liturgie a porte aperte dopo il blocco imposto dalla fase acuta dell’emergenza coronavirus.
Una richiesta riguardava “la possibilità per i familiari che già vivono quotidianamente tra le stesse pareti di casa” di “partecipare alle celebrazioni, evitando tra loro il criterio del distanziamento”, scriveva la Cei. Il Comitato tecnico scientifico adesso dà il suo assenso, dopo la riunione del 10 agosto. “Durante lo svolgimento delle funzioni religiose - si legge nella risposta - non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi o svolgono vita sociale in comune”.