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17/08/2020 07:09:00

Marsala e il "registro dei bimbi mai nati". Le donne ringraziano ... 

 Il consiglio comunale di Marsala, prima di sciogliersi per andare a casa ha deciso di dare un colpo di spugna ai passi avanti fatti dalla società.

Le donne hanno lottato anni interi, con forza e tanti sacrifici, per affermare la libera determinazione a portare avanti una gravidanza o meno. Eppure, è il caso di dire che certi attacchi arrivano alle donne da altre donne.

Veniamo al fatto specifico. Il consiglio approva una delibera con cui si istituisce un “Registro dei bambini mai nati”, e nella stessa delibera c’è un passaggio che rende aberrante l’atto approvato:  un feto abortito avrà comunque, anche senza il consenso dei genitori, una sepoltura con data e l’iscrizione in questo registro, seppure con un nome di fantasia.

Un passo indietro segnato dalla consigliera Giusi Piccione, proponente, e dagli altri 22 consiglieri che si sono espressi in maniera favorevole per l’approvazione della delibera. La consigliera Piccione è una attivista del Movimento per la Vita, le è sembrato cosa buona e giusta portare in Aula questa sua esperienza e l’espressione di quel Movimento, che se proprio vogliamo dirla tutta è un Movimento che tutela la famiglia in ogni sua espressione, dai figli al divorzio. Su questo ultimo punto la consigliera non ha nulla da dire, magari lo farà quando si penserà di istituire il registro dei divorziati. E il quadro potrebbe completarsi con quello di chi utilizza contraccettivi...

Il consiglio comunale di Marsala, con l’espressione di quei 23 consiglieri che hanno votato favorevolmente, ha mostrato il volto compiacente alla classe cattolica. Siamo in campagna elettorale, quei voti servono. Eccome.

C’era bisogno di questo registro? No. Perché la legge attuale prevede già la registrazione anonima dei feti abortiti, con piena tutela dei genitori e soprattutto della donna, le cui ragioni per l’interruzione di gravidanza devono rimanere prive di giudizio.

Ogni donna porta con sé la propria storia e attraverso questa sarà libera di scegliere se diventare madre o meno, se portare avanti una gravidanza oppure decidere di interromperla. Non è essere madre che fa di una femmina una Donna. Lo abbiamo visto nello stesso consiglio comunale.
E poi perché indicare il prodotto del concepimento come “Bambino mai nato”? Perché colpevolizzare la donna nella sua intima e inviolabile scelta?
Lo spiega bene Valentina Colli, presidente provinciale UDI, il perché quella delibera non andava approvata:

“Esistevano già due leggi che normavano la questione: di questa delibera non si sentiva l’esigenza. Arrogarsi la prerogativa di sostituire la dicitura scientifica di “feto” con “bambino mai nato” (scatenando l’immaginario del bimbo con pagliaccetto e fiocco), significa non troppo implicitamente sostenere che, chi attua un aborto volontario sta commettendo un omicidio e che chi ha abortito spontaneamente non è stata in grado di portare avanti quella vita.
Non avete lontanamente idea della violenza inusitata che state perpetrando.
Cara Consigliera, cari consiglieri tutti, siete convinti di avere a che fare con degli stupidi.
Noi, invece, abbiamo la certezza di avere a che fare con persone che, non solo sconoscono il diritto e le norme esistenti, ma strumentalizzano la vita delle persone: non del feto o dell’embrione, ma delle donne che hanno il diritto di disporre - liberamente ed in anonimato - del proprio corpo”.

Succede nel 2020, succede a Marsala, la proponente è la consigliera Giusy Piccione, hanno votato favorevolmente altri 22 consiglieri.

La mancetta per la campagna elettorale degli uscenti è servita.

La Piccione dice di non essere candidata, non se ne sentirà la mancanza.

Le donne ringraziano.