Al Nord sono stati trovati quasi tutti gli spazi, al Sud mancano ancora 10 mila aule da individuare.
E' la stima fatta da Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, parlando del ritorno in aula per la ripresa dell'anno scolastico in emergenza Covid.
“Un rientro a scuola ordinato in costanza di epidemia è difficile, ma sono fiducioso che tutti i ragazzi torneranno a scuola il 14 settembre. Stiamo producendo il massimo sforzo, ma deve essere chiara una cosa: se non sarà possibile il distanziamento in classe dobbiamo essere tutti convinti che a scuola si dovrà tenere la mascherina”, ha detto Giannelli.
“Della vicenda dei banchi ci sono rimasto molto male: ci era stato garantito dal commissario Arcuri che per l’inizio della scuola ci sarebbero stati e invece, dopo tante rassicurazioni, scopriamo che non solo arriveranno a ottobre, ma anche che tutto sommato non fa niente, che il distanziamento di un metro tra gli alunni seduti al banco può essere anche mantenuto per qualche mese in attesa dei nuovi arredi. A che punto siamo con il reperimento delle aule? Volendo fare una stima molto grossolana, possiamo dire che ad oggi al Nord sono stati trovati quasi tutti gli spazi, al Sud no. Diciamo che a occhio ci sono ancora diecimila aule da individuare“, conclude Giannelli.
Agostino Miozzo, dirigente della Protezione Civile e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’, si è detto “discretamente preoccupato. Se andiamo avanti così, con l’aumento giornaliero dei casi positivi, presto supereremo mille. A un certo punto decideranno i numeri: di fronte al superamento di alcuni limiti, saranno necessarie chiusure. Parlo di lockdown localizzati, questo sia chiaro. Limitati a un certo paese o a un determinato quartiere. Immagino, nella peggiore delle ipotesi, zone rosse molto localizzate”.
”Non possiamo sbagliare sulla scuola e ogni provvedimento, ogni sacrificio chiesto, anche con quest’ultimo provvedimento sulla chiusura delle discoteche, è fatto pensando alla riapertura delle scuole che segnerà la vera fine del lockdown”, è invece la dichiarazione rilasciata a Repubblica dal Ministro della Salute Roberto Speranza.
”Da ministro della Salute ho molto a cuore la ricostruzione di un rapporto strutturale tra scuola e sanità. Nel 1961 è stata approvata una norma sulla medicina scolastica, poi sparita negli anni 90 nella fase dei tagli. Ora va recuperato, non possiamo lasciare soli presidi e insegnanti. Il rapporto tra dipartimenti di prevenzione e istituti, il radicamento e la forza dei medici di medicina generale sarà il primo passo in questa direzione”, ha concluso Speranza.