Si sta concludendo l’estate più buia per l’aeroporto di Trapani Birgi. Le ripercussioni che l’emergenza Coronavirus ha provocato sullo scalo trapanese sono state pesanti. Doveva essere l’anno della ripresa, della luce in fondo al tunnel. Ma il Coronavirus ha messo in pausa tutto il lavoro di programmazione e le strategie che l’Airgest stava mettendo in campo per incrementare il traffico passeggeri sul “Vincenzo Florio”.
Nonostante questo le ultime settimane si sono arricchiti di alcuni elementi che potrebbero essere determinanti per lo scalo trapanese per cercare di gettare le basi per il futuro.
Un futuro non certo semplice. Salvatore Ombra, che ha rifiutato le lusinghe del mondo politico ed è rimasto al vertice di Airgest, lo sa bene. Tenta in tutti i modi, però, di tenere alta l’attenzione sullo scalo e di riallacciare relazioni fondamentali. Tra tutte quella con Ryanair, la compagnia irlandese che anni fa fece la fortuna di Birgi. Ora gli irlandesi sono più interessati a Palermo, e questo non è un mistero, ma si tenta di contrattare su nuove rotte e nuovi progetti per Birgi. Il passato però non spiana la strada a nuovi accordi di co-marketing.
Ryanair e il vecchio co-marketing
Nei giorni scorsi il presidente di Airgest Salvatore Ombra ha lanciato l’allarme. Se non si salda il vecchio debito Ryanair lascerà Birgi, metterà una croce sul Vincenzo Florio se non si salderà il debito del precedente co-marketing, che ammonta a 200 mila euro e si riferisce all’accordo 2014-2017.
“Ho ricevuto una telefonata dal referente di Ryanair che lamentava di non aver ancora ricevuto il saldo del debito pregresso, più volte promesso e sempre rinviato. Questo ha irrigidito la compagnia aerea tanto da mettere in dubbio il prosieguo delle sue attività su Trapani Birgi. Non posso non esprimere il mio più profondo disappunto per chi, per così poco, rischia di vanificare l’impegno della Regione e il nostro lavoro” ha detto nei giorni scorsi Ombra. L’obiettivo dichiarato del presidente di Airgest è sempre stato quello di riportare, in maniera più consistente, Ryanair a viaggiare su Birgi. “In cambio del saldo di una parte del debito erano state confermate ed ampliate le rotte operate Ryanair su Trapani che attualmente sono Bergamo, Pisa, Bologna, Karlsruhe Baden Baden. Inoltre, Ryanair si è appena aggiudicata il bando, finanziato con fondi regionali, per altri tre anni di intensa attività” ha aggiunto Ombra.
Ad essere morosi i Comuni di Pantelleria, Castelvetrano, Campobello di Mazara, Poggioreale.
La polemica con i 5 Stelle
Campobello di Mazara poi ha saldato il debito per il co-marketing degli anni passati per i voli Ryanair sull'aeroporto di Trapani Birgi.
Ma è tra Airgest e i comuni a guida 5 Stelle che non ne vogliono sapere di versare le quote arretrate.
Airgest dopo l’appello ai comuni ancora debitori a "non vanificare gli sforzi fatti per il rilancio dello scavo esortandoli a saldare le quote residue del co-marketing del 2014 alla compagnia aerea Ryanair", ha comunicato che il sindaco di Campobello di Mazara, ha fatto sapere di aver pagato alla Camera di commercio, capofila, la propria parte e cioè poco più di 18 mila euro.
Restano ancora morosi Pantelleria e Castelvetrano, entrambi a guida 5 stelle, per un totale insieme di 150 mila euro e quello di Poggioreale che ha già manifestato l’intenzione di pagare.
Intanto è scontro tra Ombra e il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano. Enzo Alfano non vuole pagare e ha dato questa giustificazione: “Siamo un Comune in dissesto, le risorse finanziarie sono limitate. In aggiunta ricordo che il Comune di Castelvetrano si è costituito parte civile nel processo in corso che riguarda i vertici di Airgest”.
Un motivo che non è andato giù ad Ombra, quello della costituzione parte civile nel processo contro Airgest. “Cosa c’entra con l’impegno istituzionale preso dal comune di Castelvetrano direttamente con Ryanar e col suo debito?. Non pagare significare danneggiare tutti se ne assuma la responsabilità e non cerchi altre scuse”, ha scritto Ombra in un post.
Processo, di che si tratta?
Di quale processo parla il sindaco di Castelvetrano? E’ quello che vede rinviati a giudizio i 15 ex consiglieri dell'Airgest, società che gestisce l'aeroporto di Trapani-Birgi, coinvolti nell’inchiesta sull’accordo di co-marketing per il rilancio dello scalo.
Saranno processati con il rito ordinario. Tra gli questi c’è anche l’attuale presidente di Airgest Salvatore Ombra, accusato anche di peculato per il mancato versamento di oltre 18 milioni di euro di tassa addizionale comunale. L'inchiesta condotta dal Pm Rossana Penna riguarda la gestione finanziaria dell'Airgest e la falsa iscrizione in bilancio per i costi del co-marketing, utilizzati per garantire le rotte al vettore low cost Ryanair.
Il Gup Caterina Brignone ha dichiarato parzialmente prescritte alcune delle accuse, riconoscendo però la legittimità delle accuse di peculato per cui sono stati rinviati a giudizio Salvatore Castiglione, Franco Giudice e Salvatore Ombra come presidente pro tempore, Paolo Angius e Fabrizio Bignardelli in quanto vicepresidenti, Giuseppe Russo e Giancarlo Guerrera, direttori generali pro tempore e Vittorio Fanti come amministratore delegato: cariche ricoperte a vario titolo dal 2009 al 30 giugno 2018.
Oltre a loro rinviati a giudizio anche Luciana Giammanco, Gioacchino Lo Presti, Letteria Dinaro, Michele Maggio, Antonino Di Liberti, Antonio Lima e Antonino Galfano, accusati a vario titolo di false comunicazioni sociali in concorso tra loro. Il processo avrà inizio il prossimo 16 febbraio davanti al Tribunale di Trapani, presieduto dal giudice Daniela Troja.
Continuità territoriale, presentate le offerte
Intanto si continua a lavorare per nuove rotte. In particolare continua l’iter per le rotte della “continuità territoriale”, quelle sovvenzionate dallo Stato. Sono state presentate offerte da tre vettori per tutte le rotte in continuità territoriale da e per l’aeroporto di Trapani Birgi. Sono sei dal primo novembre.
Il presidente Ombra esulta: “Siamo i primi in Europa per numero di rotte onerate”
Erano scaduti lo scorso 18 agosto i termini per la presentazione delle offerte per la gara, dal valore di 23 milioni di euro, bandita da Enac per l’assegnazione di 6 rotte in continuità territoriale, finanziate dal governo regionale e dal governo nazionale. Dopo il via libera del ministero, Airgest comunica ufficialmente che, ad aver presentato un’offerta, sono tre vettori per tutte e le 6 rotte messe a bando ovvero Napoli, Brindisi, Ancona, Perugia, Trieste, Parma. La procedura di gara è in corso quindi non possono essere ancora divulgati i nomi delle compagnie aeree. L’iter avviato potrà consentire di giungere ad un aggiudicazione in tempo per l’avvio dei collegamenti a far data dal primo novembre, giorno in cui entra in vigore per decreto del MIT, l’imposizione degli oneri di servizio pubblico.
Il commento del presidente di Airgest, Salvatore Ombra. «Dopo i 9,4 milioni messi in campo dalla legge 14 della Regione siciliana per la promozione del territorio, - afferma il presidente Salvatore Ombra, - adesso Airgest fa l’en plein anche con le somme assegnate da Stato e Regione per le rotte in continuità territoriale. È la felice conclusione del duro lavoro condotto con assessorato e il ministero. Trapani Birgi – ricorda Ombra - è l’unico aeroporto in Europa ad aver avuto assegnato un numero così alto di rotte, ben sei, che diventano sette con quella già esistente da e per Pantelleria. Auspichiamo di farle partire dal primo di novembre come stabilito».
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