Paolo Borsellino dava fastidio pure al diavolo. E' una rivelazione curiosa riportata in un libro appena pubblicato da un giornalista vaticanista, Fabio Ragona, dal titolo "Il mio nome è Satana".
"Andava sempre in chiesa a pregare ... è morto con quella carne in bocca!". La carne sarebbe l'Ecaurestia. E ancora: "Lo sapeva che doveva morire". Avrebbe parlato così di Borsellino, secondo la testimonianza riportata nel libro, un demonio ad un prete, durante un esorcismo avvenuto nel 2017.
Il libro è un viaggio tra gli esorcismi. E in Siclia il giornalista ha raccolto la testimonianza di un "serio e attendibile" sacerdote che gli ha raccontato di aver udito più volte il nome di Borsellino pronunciato durante l'esrocismo di una persona. Lo spirito di Borsellino era lì, nella stanza dove si pratica l'esorcismo, a pregare per la persona posseduta, come lui animata da un grande senso di giustizia. Secondo l'autore, come riporta il Giornale di Sicilia, durante gli esorcismi è possibile che il demonio pronunci il nome di altre persone di fede, allo scopo di confondere il sacerdote che pratica il rito. La presenza dello spirito di Borsellino è stata "accertata" dal demonio in diverse occasioni, dal 2016 al 2019, come quella, sembra, di un altro magistrato, per il quale è in corso la causa di beatificazione, Rosario Livatino, o per un altro martire della mafia, il Beato Pino Puglisi, per il quale il demonio ha proferito parole terriibili.