La Pubblica amministrazione della Sicilia è bocciata non solo dai cittadini ma anche dall’ultima indagine della Commissione europea sul tema, l’EQI (European Quality of Government Index), che relega l'Isola alla 177^ posizione su 192 regioni europee.
Insomma, nessuna novità, abbiamo una tra le peggiori pubbliche amministrazioni d’Italia e d’Europa.
Nonostante queste gravi carenze i dirigenti regionali percepiscono cospicui premi. Sono 7,5 i milioni stanziati nell’esercizio finanziario 2020 per le indennità di risultato del 2019. Tanto quanto l’anno precedente. Per quali meriti non si sa.
Con il Decreto Presidenziale n. 517/gab del 20 marzo 2019 su proposta dell’assessore regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, integrato con D.P.Reg. n. 539/Gab del 30 aprile 2019 e pubblicato sulla Gurs n. 28 del 14 giugno 2019, è stato approvato il nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale del personale dell’Amministrazione regionale siciliana. Tale sistema – si legge sul sito ufficiale della Regione – “disegna un processo di valutazione sistematico ed integrato sul piano gestionale che individua responsabilità e ruoli, assegna responsabilità individuali e promuove la vision di una amministrazione attenta al raggiungimento di elevati standard qualitativi ed economici nell’esercizio delle proprie attività e nell’erogazione di servizi al cittadino, avendo cura di distinguere la dimensione gestionale della performance da quella politica di indirizzo strategico e di produzione legislativa, con particolare riferimento a quelle iniziative legislative che guardano alla semplificazione dei procedimenti, alla disciplina dell’organizzazione e del pubblico impiego ed al regime delle responsabilità, nonché delle innovazioni conseguenti alla già avviata stagione dei rinnovi contrattuali”.