«V'invito ad essere prudenti nei confronti di questo minuscolo e subdolo killer». Con il numero dei contagi in risalita, il vescovo Calogero Peri rilancia il suo monito a non prendere sottogamba le conseguenze della diffusione del Covid19 mentre esce in libreria il suo volume “Nella Stanza bianca” (Il Pozzo di Giacobbe, collana “Oasi”), un’intervista in cui il vescovo di Caltagirone racconta l’esperienza della malattia che l’ha colpito a fine marzo scorso: i sintomi non subito riconoscibili, il ricovero, le paure scatenate dall’isolamento e la straordinaria esperienza, umana e spirituale, vissuta “nella stanza bianca” dell’Ospedale “Santo Pietro e Gravina” di Caltagirone dov’è stato ricoverato per un mese.
Un’esperienza interiore forte: impronunciabile secondo le consuete categorie della teologia o della filosofia che il vescovo racconta con semplicità, mettendosi a nudo.
In questo tempo e spazio “oltre” in cui si ritrova catapultato, nel dialogo muto a tu per tu con un piccolo crocifisso attaccato nella sua camera di ospedale, la nudità in cui si ritrova ha un risvolto promettente e sconvolgente. Una grandissima opportunità ritrovarsi tra i “malati del mondo” per ritornare all’essenziale, un "tempo propizio per trovare il coraggio di una nuova immaginazione del possibile, con il realismo che solo il Vangelo può offrirci", ha detto papa Francesco durante la preghiera per implorare la fine della pandemia, nella piazza San Pietro vuota, il 27 marzo scorso.
Quali saranno i risvolti di questa decisiva e radicale necessità di cambiamento mons. Peri non lo racconta ancora, ma attraverso la sua testimonianza di malato e di guarito lancia un accorato appello alla Chiesa e alla società che vale la pena ascoltare e meditare.
Il volume raccoglie un’intervista raccolta da Lilli Genco mentre mons. Peri si trovava in riabilitazione, tra maggio e giugno del 2020, a Biancavilla (CT). La seconda parte – dal titolo “Dalla stanza bianca” - raccoglie le lettere e i messaggi che il vescovo di Caltagirone ha condiviso
con la sua Diocesi durante il ricovero a dal pomeriggio del 2 aprile fino al 3 maggio del 2020.
Materiale prezioso, scritto di getto sul cellulare, parte della stessa esperienza, di questa nuova
rivelazione dall’interno avvenuta non in un monastero o in una cattedrale ma nel tempio vivo di una.