Avvocati, magistrati e dipendenti del Tribunale di Marsala hanno ricordato l’avvocatessa curda Ebru Timtik, morta nelle carceri turche dopo uno sciopero della fame di 238 giorni per protestare contro la sua detenzione dovuta alla condanna, senza un giusto processo, per partecipazione a banda armata.
La presidente del Tribunale, Alessandra Camassa, il presidente del locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Giuseppe Spada, e i rappresentanti delle associazioni forensi, con in testa il presidente della Camera civile Nino Alabiso, hanno riaffermato con forza il diritto di ognuno, chiunque sia, ad essere giudicato “in un processo equo da giudici imparziali”. Inoltre, gli avvocati hanno prospettato l’intenzione di inviare agli avvocati turchi, mediante l’Osservatorio Internazionale degli avvocati in pericolo, un messaggio di solidarietà, nonché l’intenzione di sostenere la richiesta inviata dal Consiglio Nazionale Forense al Governo italiano volta a fargli prendere posizione sulla liberazione degli avvocati turchi attualmente detenuti per avere accettato la difesa dei rivoltosi ed avere reclamato il rispetto dei loro diritti fondamentali. “L’Avvocata turca EBRU TIMTIK – scrive in una nota Giuseppe Spada - si è spenta lo scorso 27 agosto, a soli 42 anni, sacrificando la sua vita per la Giustizia. Una giustizia intesa e vissuta fino all’ultimo respiro come limite alla prevaricazione del potere sulla persona e come legittima resistenza contro ogni forma o tentativo di trasformazione di un processo in strumento di repressione politica. Un gesto particolarmente significativo in un momento storico in cui si assiste con inquietante preoccupazione a frequenti e sempre più diffusi casi di intimidazione e recrudescenza verso coloro che quotidianamente si spendono per difendere i diritti quale massima espressione ed argine invalicabile per la democrazia e la libertà. La difesa dei diritti è patrimonio collettivo dell'umanità che Avvocatura e Magistratura hanno il dovere di saper sempre garantire e tutelare nel rispetto delle reciproche funzioni e prerogative. No alla violenza e alla sopraffazione, sostenere con rinnovato vigore l'affermazione di principi e valori sui quali si fonda uno Stato di diritto, affinché l'estremo sacrificio di Ebru Timtik straordinario esempio di coraggio, rigore e di forza non sia vano”.