Iniziato e subito rinviato al prossimo 3 dicembre il processo contro l’ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, chiamato a rispondere di peculato.
Nell’udienza di ieri mattina la Curia vescovile, rappresentata in aula, non si è costituita parte civile. Francesco Miccichè era stato rinviato a giudizio con l’accusa di essersi impossessato di fondi provenienti dall’8 per mille.
I fatti contestati dalla Procura riguardano la gestione della Curia dal 2007 al 2012, mentre sono stati dichiarati prescritti gli episodi precedenti al 7 ottobre 2007.
Da due conti correnti, secondo la tesi accusatoria, su cui confluivano le risorse dell’8 per mille, il prelato avrebbe sottratto denaro, mettendo «in atto un disegno criminoso con una serie di azioni realizzate in tempi diversi».
In origine la Procura contestava l’appropriazione di oltre 544 mila euro, ma in seguito alla documentazione esibita dai legali di Miccichè e all’intervenuta prescrizione, l’ex vescovo sarà processato per l’ammanco di circa 300 mila euro. Nella prossima udienza sarà citata la Conferenza episcopale italiana quale persona offesa del reato.