Era inevitabile e prevedibile. La Regione Siciliana si è arresa dopo giorni di figuracce e polemiche. Non ci sarà più il click day, che era fissato per oggi, dopo il rinvio di lunedì a causa del sistema andato in tilt.
Un crash prevedibile (e da molti previsto) con migliaia di aziende costrette a mettersi in “fila” per ottenere i contributi del Bonus Sicilia. Dalla Regione non hanno risparmiato l’accusa a Tim: “E’ stata colpa loro”.
Ma la figuraccia di Musumeci, Turano e compagnia è stata enorme. Migliaia di imprese beffate. Imprese che hanno sofferto, e stanno ancora soffrendo, un lockdown devastante. Imprese che prima si sono viste trattare come in quei giochi da bar, vince a chi ha il dito più veloce. E che adesso, a danno fatto, dovranno accontentarsi degli spiccioli che arriveranno.
56 mila imprese che dovranno dividersi 125 milioni di euro, quando per soddisfare tutti ne servirebbero 675 milioni.
Ieri in conferenza stampa l’assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao e quello alle attività produttive Mimmo Turano hanno annunciato che non ci sarà nessun click day. “La Tim non ci ha garantito che tutto funzionerà al 100%”. Che succede adesso? Che si passerà alla distribuzione delle risorse finanziarie, 125 milioni di euro, alle imprese già iscritte finora sulla piattaforma gestita da Tim, almeno 56 mila aziende. Lunedì il sistema era andato in tilt dopo poche ore. Il classico rimpallo di responsabilità. Lo slittamento del click day a oggi, giovedì 8 ottobre. Ieri l'annuncio: non si farà.
"Ad ore pubblicheremo le modifiche sul bando originario per erogare il ristoro finanziario alle imprese. Del resto - ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano - da parte di Tim non è arrivata la garanzia totale della riuscita del click day. Siamo stati messi con le spalle al muro".
Adesso si aspetta la rimodulazione del bando, e in ogni caso hanno garantito i due assessori regionali che verranno erogati i fondi a chi si era registrato al portale. Ovviamente si tratterà di erogazioni a pioggia, a tutti, come aveva suggerito anche l’opposizione all’Ars.
Alla fine sono state ascoltate anche le associazioni datoriali e dopo una giornata frenetica ieri pomeriggio è arrivato l’annuncio in conferenza stampa, con il ritornello de “la colpa è della Tim che ha causato un disservizio. Non è nostra”. Tim che verrà pagata comunque, perchè c’è un contratto per un complesso di servizi da erogare, e speriamo che non siano tutti così.
“Noi questi soldi li dobbiamo dare stiamo trovando un modo per darli alle imprese”, ha ripetuto Turano.
Ma al di là dei “problemi tecnici”, al di là delle responsabilità, delle scuse, dei rimedi, del nuovo bando, l’assegnazione del Bonus Sicilia per le attività di micro imprenditorialità che hanno fatto registrare un calo degli introiti a causa del lockdown è stato impostato dalla Regione come una guerra tra poveri.
Soltanto i più veloci avrebbero potuto accedere ai 125 milioni di euro a fondo perduto, messi a disposizione dalla Regione Siciliana per le aziende in difficoltà. Soltanto una parte degli imprenditori che ne hanno fatto richiesta avrebbero potuto beneficiare del sostegno della Regione. Ammontano a quasi 56mila, infatti, le aziende accreditate.
La Regione Siciliana, dopo le lamentele di alcuni utenti nei giorni scorsi, aveva assicurato per mezzo di una nota che la piattaforma non dovrebbe dar vita ad alcuna anomalia. “In relazione alle affermazioni relative a decine di segnalazioni”di presunti casi di “data breach” verificatisi in seno alla piattaforma regionale SiciliaPei, informiamo – si leggeva nella nota- che, a seguito delle analisi condotte il fornitore Tim “non ha ravvisato, ad ora, alcuna anomalia infrastrutturale e di piattaforma che possa avere provocato una condivisione di dati aziendali a soggetti diversi da quelli automaticamente identificati mediante Spid” e alle informazioni ereditate tramite il Sistema informativo del registro imprese”. Ma il crash è avvenuto lo stesso.
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Dopo aver fatto una