Le ultime sul coronavirus in pillole:
Questa notte, poco prima dell’una, il premier Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il nuovo Dpcm che conferma gran parte delle restrizioni proposte domenica dal Comitato tecnico scientifico. Per spegnere le polemiche il divieto alle feste casalinghe però si è trasformato in una forte raccomandazione «di evitare feste in casa e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6».
Restano sospese le feste fuori casa, sia che si tengano al chiuso o all’aperto e «tutte le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati». Autorizzati i ricevimenti post cerimonie con la partecipazione massima di 30 persone. Il provvedimento, approvato dopo il via libera delle Regioni, sarà valido per 30 giorni.
Ecco le misure principali: Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi. Torna il divieto di gite scolastiche. Non si può più giocare a calcetto, a basket, a pallavolo o fare altri sport di contatto a livello amatoriale. Resta – per stadi, cinema e teatri – il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1.000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l'altro e l’assegnazione dei posti a sedere. Resta anche l’obbligo delle mascherine all’aperto, eccezion fatta per chi va a correre. Il governo suggerisce di tenerle anche in casa se ci sono ospiti. Nel testo del provvedimento viene confermato l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi proviene da Belgio, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Spagna. In quanto a smart working il Dpcm non ha portato dal 50 al 70 per cento la quota di lavoro a distanza. Il governo s’è limitato a raccomandarlo. Sparisce, dopo un secco no del ministro Azzolina, l’idea di diverse Regioni di far tornare i ragazzi delle superiori alla didattica a distanza: «I dati ci confermano che sono tra i luoghi più sicuri». Polemiche da parte dei governatori.
«Escluderei un nuovo lockdown generalizzato» ha detto ieri Giuseppe Conte. E per giustificare questa affermazione, ha elencato i meriti del governo: «Abbiamo rafforzato le strutture ospedaliere, la risposta del sistema sanitario, siamo molto avanti, facciamo un numero di test impressionante».
Il Decreto Agosto è legge
Ieri sera la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, il cosiddetto Decreto Agosto (Dl 104/2020). I voti favorevoli sono stati 265, 180 i contrari e due gli astenuti, dopo che sul provvedimento è stata votata la fiducia che ha ricevuto 204 sì. Proteste da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che hanno ricordato che è la trentesima volta che il Conte Bis chiede la fiducia «calpestando i diritti del Parlamento e dei rappresentanti del popolo».
«È la terza manovra messa in campo dal governo per rilanciare un’economia travolta dall’emergenza sanitaria Covid-19 (e il terzo scostamento di bilancio). Un provvedimento che è diventato via via più corposo, passando dai 115 articoli del testo uscito dal Consiglio dei ministri ai 165 di quello convertito in legge. Oltre alle norme originarie (prolungamento della cassa integrazione, divieto di licenziare, rateizzazione dei versamenti sospesi) nel passaggio parlamentare sono entrate altre misure, quali la ridefinizione dei piani di ammortamento dei finanziamenti ricevuti dalle imprese per attività di ricerca e sviluppo, la rivisitazione del superbonus del 110%, la messa in sicurezza degli edifici scolastici» scrive Il Sole 24 Ore.
Si accorcia la quarantena
Con una circolale il ministero della Salute ha confermato la riduzione della quarantena. Le persone asintomatiche risultate positive al Covid possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni e un test molecolare con risultato negativo. I positivi sintomatici devono aspettare lo stesso tempo, dieci giorni, ma devono avere risposta negativa da un test molecolare eseguito dopo almeno tre giorni senza sintomi.
Recovery fund, niente soldi prima di giugno
I governi non vedranno i soldi del Recovery Fund prima dell’estate prossima. Spiega Marco Bresolin sulla Stampa che questi sono i tempi necessari per far approvare il piano “Next Generation Eu”. Ecco i passaggi: «Prima di tutto il via libera del Consiglio Ue, poi la ratifica nei 27 parlamenti nazionali. Dopodiché i governi presenteranno nel dettaglio i loro piani a Bruxelles e a quel punto inizierà la fase di valutazione dei progetti. Il passaggio richiederà tre mesi di tempo (due mesi per l'analisi della Commissione, uno per quella del Consiglio), ma prima di arrivare all'esborso del 10% servirà una tappa fondamentale: la raccolta dei fondi sui mercati». Quell’anticipo del 10% per l’Italia si traduce in poco meno di 20 miliardi di euro: 6,5 di sovvenzioni e 12,7 di prestiti.