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16/10/2020 06:00:00

Castelvetrano, i retroscena delle ultime dimissioni nella giunta Alfano

 Questa non è la solita storia degli assessori che fanno finta di dimettersi per imprescindibili motivi familiari ed altre amenità, così poi il sindaco nomina quelli che aveva in mente sin dall’inizio.

No, questi si sono dimessi veramente. E non sono due assessori qualsiasi, ma il vicesindaco Biagio Virzì e l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Maurizio Oddo.

Lo hanno fatto dopo che il sindaco 5 Stelle Enzo Alfano ha deciso di consegnare la propria giunta alle opposizioni, senza nemmeno consultarli.

La decisione è quella di incontrare tutte le forze politiche “per parlare di idee e programmi”. Alla fine, dice Alfano, verranno proposti i nomi dei possibili nuovi assessori da sottoporre al vaglio del meet up.

 

Una scelta che sembra avere tutto il sapore della resa.

E’ come se Alfano fosse stato preso per sfinimento dall’azione erosiva di un’opposizione a tratti feroce e senza scrupoli, come quella di Obiettivo Città di Calogero Martire.

I 5 Stelle da un po’ di tempo non avevano più i numeri in consiglio, dopo la fuoriuscita di tre consiglieri che hanno formato un gruppo a parte. Da qui l’apertura alle forze di minoranza.

Difficile dire adesso chi saranno i nuovi assessori, ma sarebbe prevista una rimodulazione di quasi tutta la giunta. Il sindaco però ha messo dei paletti: “nessun consigliere comunale (o che ha fatto politica attiva in passato) e nessun massone”.

Ma nel relativo incontro con Obiettivo città, dall’altra parte del tavolo, a dialogare con lui c’erano proprio i massoni: Tommaso Bertolino (inscritto a due logge: “Oriente” di Castelvetrano e “Giordano Bruno” di Salemi) e Salvatore Stuppia, un ex (?) della loggia “Italo Letizia 345”.

Su quest’ultimo, il vicesindaco Virzì ci dice che “appena insediatosi in consiglio comunale, aveva dichiarato di non appartenere a nessuna loggia massonica”, salvo “nell’ottobre successivo, dichiarare il contrario”.

 

Virzì, assessore alla Rigenerazione Economica, da sempre al fianco del sindaco in ogni occasione, si è dimesso, come si diceva, per non essere stato coinvolto in questa scelta di tendere la mano a tutte le forze politiche. Tutte, compreso il gruppo di Calogero Martire. E’ per questo che a Tp24 ha commentato: “Mi auguro soltanto che Obiettivo Città non sarà mai rappresentato in giunta, né in modo diretto, né attraverso qualcuno a loro riconducibile. Non dimentichiamo che Martire, fino a poco tempo fa, era il partner territoriale di Ruggirello. Perché sedersi al tavolo con loro? Non ci sarebbe alcuno spazio per dei compromessi accettabili”.

E poi non si capisce – ha aggiunto - perché decisioni così importanti e delicate siano state prese dal meet up, al posto di coinvolgere i membri più autorevoli della giunta. E’ come se si fosse dato al meet up una sorta di potere sussidiario a quello del sindaco e degli assessori”.

La conferma a questo singolare impianto, ci arriva dallo stesso Alfano: “E’ stata una decisione presa all’interno del meet up, perché credo nella democrazia”.

 

Ma forse, le dimissioni di Maurizio Oddo sono quelle che potrebbero dare più indicazioni su ciò che sta accadendo in questo momento al comune della città.

Oddo è (era) assessore alla Rigenerazione Urbana. Un ambito molto vasto, che comprende anche le scelte sul Prg  e le concessioni edilizie, zone calde in tutti i comuni del sud. E forse torride in una città come Castelvetrano.

 

Gli abbiamo chiesto se, oltre al fatto di non essere stato coinvolto in questa apertura alle opposizioni, c’è dell’altro.

Non mi sono dimesso soltanto per l’apertura alle opposizioni, comprese a quelle che del sindaco avevano detto peste e corna, offendendolo anche in consiglio comunale – ci ha risposto Oddo -

C’è un altro motivo. Ero contrario alla cosiddetta short list, perché preoccupato che sarebbero entrati dalla finestra quei personaggi inopportuni che erano usciti dalla porta.

C’era nell’aria la possibilità di pubblicare un avviso per creare un elenco di esperti che avrebbero redatto dei progetti per intercettare finanziamenti pubblici per il comune.

Avevo suggerito vivamente al sindaco di non fare questa short list per i lavori pubblici. Alfano mi aveva garantito che non l’avrebbe introdotta, invece, pochi giorni dopo me la sono vista pubblicata e condivisa perfino su facebook dalla pagina istituzionale”.

 

E sui motivi precisi della sua preoccupazione ha risposto così:

Perché sono già successe delle cose strane. Per esempio un tecnico che aveva donato un progetto al comune, aveva anche presentato una lottizzazione che era stata già bocciata due volte. Lo stesso ha fatto una dichiarazione dicendo di non avere rapporti con il personale tecnico da una vita. Ma non era vero, il sindaco ha fatto anche fare un’indagine all’ufficio legale del comune. Questo vuol dire che nella short list potrebbe arrivare chiunque con una  dichiarazione falsa ed io, da assessore ‘forestiero’, che magari  non conosce i trascorsi delle persone, sarei costretto a fidarmi.

Il punto è che nella gratuità dei progetti si possono nascondere un sacco di cose.  Gli ordini professionali lo sanno e sono sul piede di guerra”.

 

L’impressione è che al comune di Castelvetrano stia accadendo qualcosa di diverso da una semplice apertura dei 5 Stelle alla minoranza, per facilitare l’approvazione delle delibere in consiglio.

Alcune domande, rimangono ancora aperte.

Perché nel maggio scorso, Giuseppe Curiale di Obiettivo Città arrivò perfino a chiedere le dimissioni dell’assessore Oddo, con la singolare motivazione della “poca presenza in giunta” e della “poca disponibilità nei confronti dei cittadini”?

Perché il sindaco Alfano, che inizialmente aveva respinto questi attacchi, difendendolo a spada tratta e sottolineando il grande apporto che invece aveva dato alla progettualità di Agenda Urbana, alle interlocuzioni con l’IACP per il progetto di social housing dello Zeus Hotel, al piano di utilizzo delle aree demaniali marittime e tanto altro, adesso lo sacrifica sull’altare dell’armistizio con le opposizioni più aggressive?

Che cosa può nascere dal dialogo con Obiettivo Città, che pubblicamente accusa i 5 Stelle di voler annientare l’economia di Castelvetrano, “continuando quell’azione distruttiva iniziata dai commissari”?

In più, scrive il gruppo di Martire sui social, “si stanno facendo fare le scarpe dai funzionari del comune che amministrano. I quali non perdono occasione per bloccare ogni iniziativa di sviluppo… tranne che non si concretizzi qualche particolare condizione”.

 

Nei prossimi incontri col sindaco, il gruppo di Obiettivo Città ha intenzione di fornire ai 5 Stelle la parola d’ordine in grado di sbloccare gli ostacoli dei funzionari del comune allo sviluppo?

Si farà in modo che si possa concretizzare “qualche particolare condizione”?

 

Egidio Morici