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19/10/2020 20:05:00

Crisi Fortè: "Incomprensibile silenzio del Governo Musumeci"

 “Incomprensibile il silenzio del governo Musumeci sulla crisi del Gruppo Fortè e dei suoi lavoratori”. Lo scrive in una nota il Sinalp, il sindacato diretto da Andrea Monteleone, a proposito della crisi della grande distribuzione in Sicilia e in particolare del gruppo Fortè.


“Il Gruppo FORTE’, di Catania è stato travolto dalla debolezza strutturale e dalla mancanza di un sistema bancario siciliano, anch’esso fagocitato dalle multinazionali bancarie, in grado di supportare le aziende locali negli investimenti di sviluppo e crescita aziendale. L’incapacità della proprietà del gruppo Fortè di capire l’esatto evolversi del settore e il mancato tempestivo intervento nell’adeguare le strategie commerciali, ha distrutto un patrimonio imprenditoriale importante per la nostra terra” si legge nella nota del sindacato.
Prima della crisi il Gruppo Fortè vantava ben 96 punti vendita su tutta l’isola e dava lavoro a poco più di 600 dipendenti.
“Oggi ci ritroviamo con un gruppo imprenditoriale azzerato, ed in mano al Tribunale di Catania che, per mezzo dei Commissari Straordinari nominati dal MISE, tenta di salvare quel che resta di questa rete vendita – continua il Sinalp. I lavoratori Fortè a corollario della crisi aziendale hanno dovuto affrontare anche la crisi innescata dalla pandemia che sta completando l’opera distruttiva di Fortè e dell’intero comparto, aprendo enormi spazi competitivi alla GDO straniera, in particolar modo Tedesca, che sta fagocitando i consumatori siciliani e facendo terra bruciata attorno agli esigui gruppi commerciali siciliani”.


“In questo contesto il Sinalp si stà battendo, assieme ai colleghi dell’USI, nel tentativo di salvare la rete Fortè e tutelare il diritto al lavoro dei suoi dipendenti. Pur avendo messo in campo tutte le azioni consentite dalle normative vigenti, scioperi, sit in e marce di protesta, incontri con le Prefetture delle due province con più punti vendita Palermo e Catania, ad ogni successo, ad ogni passo aventi ci siamo ritrovati ogni volta di fronte a nuovi problemi, a nuove difficoltà, che hanno reso vani i successi ottenuti. Come SINALP ed USI riteniamo che il governo Regionale, assente pur se invitato a partecipare al salvataggio del Gruppo Fortè, si renda conto che deve entrare “a gamba tesa” nel comparto della Grande Distribuzione se non vogliamo diventare anche in questo comparto terra di conquista dei grandi gruppi stranieri della GDO”, continua il sindacato.


“Non riusciamo a comprendere il silenzio del Governo Musumeci su questo strategico e delicato comparto per l’equilibrio economico e sociale della Sicilia. Il Sinalp ha più volte proposto ai Governi Regionali che si sono succeduti nel tempo di avere il coraggio di imporre l’esecutività della nostra Costituzione Regionale, costringendo le reti GDO, presenti sul territorio Siciliano, di proporre in vendita almeno il 30% di prodotti siciliani e di aziende siciliane e di riportare nelle etichette dei prodotti, l’origine delle materie prime utilizzate. Da sempre abbiamo chiesto che si imponga in Sicilia la sede giuridica e fiscale di tutte le aziende che operano nella nostre isola, trattenendo e reinvestendo in questo modo gli introiti fiscali sul nostro territorio. Bastano queste due manovre strutturali per dare veramente un “cambio di passo” al sistema economico regionale” conclude il direttore del Sinalp Sicilia Andrea Monteleone.