La sua intenzione sarebbe quella di far risorgere il Trapani calcio. E così Renè De Picciotto, banchiere italo-svizzero, ha avuto un primo approccio con i dirigenti del Dattilo, società che ha bruciato le tappe, militando ora nel campionato di serie D, unica realtà trapanese nel panorama calcistico.
Domenica notte, Renè De Picciotto ha incontrato in un albergo la dirigenza del Dattilo, guidata dal presidente Michele Mazzara. Ed ecco l’offerta del banchiere: rilevare il 51 per cento del club con una cifra di 250 mila euro. Ma non è tutto perché De Picciotto avrebbe anche espresso la sua volontà a rafforzare la squadra affinchè possa lottare per la conquista della serie C, sovvenzionando la campagna acquisti e aiutando la società con una sponsorizzazione di ulteriori 200 mila euro. Ma affinchè il progetto vada in porto, bisognerà attendere la fine del campionato. A giugno, il Trapani, però, potrebbe risorgere attraverso il Dattilo.
Frattanto, questa mattina il Trapani calcio è finito in tribunale. Davanti al giudice Anna Loredana Ciulla si è, infatti, svolta l’udienza riguardante l’istanza di fallimento della società granata. Istanza avviata da ex calciatori, dipendenti e fornitori per le spettanze arretrate. Il Trapani, che si è affidato all’avvocato Andrea Capone, spera nel concordato per arrivare al risanamento tramite la continuazione dell’attività o la cessione della stessa e soddisfare i crediti per evitare il fallimento. Parola ora al giudice.