Un clima claustrale avanza inesorabilmente verso la nostra quotidianità. Un rifugio doveroso e prudente, che però può sempre trovare momenti di distensione e giovamento grazie alla lettura. È per questo motivo che oggi segnaliamo tre libri di tre scrittori siciliani, ottimi per arricchire le nostre giornate.
«Il mistero dei Seleka» di Luca Sciacchitano (il Ciliegio)
Quando Josuè Uzoma, un immigrato centrafricano ospite presso il CARA di Trapani, contatta l’agenzia di mercenari gestita da Salvatore Pumo, nessuno sa che sta per iniziare un viaggio all’inferno. Il compito in fondo è semplice: volare in Repubblica Centrafricana e recuperare sia una misteriosa valigetta sia la moglie e la figlia di Josuè, minacciate dalle forze musulmane dei Seleka.
Ma nulla è semplice in un Paese dilaniato dalla guerra civile, e la missione dà presto vita a una serie di eventi inattesi. Così, mentre le due donne, Miriam e Naomi, tentano di raggiungere l’Europa lungo le tratte migratorie che tanti disperati scaricano sulle coste europee, il gruppo di mercenari dovrà farsi largo tra la violenza di un paese senza più freni.
A tratti crudo come un pugno allo stomaco, a tratti poetico come un'alba africana, «Il mistero dei Seleka» prende per mano il lettore e lo accompagna sopra le montagne russe di un racconto ritmato e dai tanti colpi di scena, per raggiungere il gran finale in cui bene e male si mischiano in quello che è l'ultimo, grande confronto tra i protagonisti
«Figlio nel vento» di Salvatore Gabriele (Margana Edizioni)
È uscita la seconda edizione del libro di Salvatore Gabriele, «Figlio nel vento», pubblicato da Margana edizioni. Il romanzo prende spunto da un fatto di cronaca che l’autore ha seguito come corrispondente del Giornale di Sicilia di Pantelleria.
A Ogigia, così è chiamata l’isola nel libro, scompare un rappresentante di Commercio. Dopo alcuni giorni, il padre trova in una pozza di sangue cinque denti e un ciuffo di capelli. Il corpo viene trovato in un burrone profondo 300 metri. Nell’isola per condurre l’indagine, la procura invia il suo migliore investigatore, il maresciallo dei carabinieri Alfonso Fiume. I sospetti cadono su quattro ragazzi, ma per scoprire la verità…
Dalla prefazione di Italo Cucci: Il libro di Salvatore Gabriele l'ho letto di un fiato. Porta con sé il profumo dell’isola ma soprattutto, direi - smancerie isolane a parte, delle quali puntualmente mi diletto - ha il sapore forte di una vera pagina di "nera". Bella, succosa e appassionante storia di cronaca vera, a dimostrazione che i fatti, spesso, superano la fantasia.
«Grammatica Umoristica» di Francesco Mercadante (Margana Edizioni)
La grammatica è solo un insieme di regole? Non proprio! La grammatica è un modo di essere nel mondo. Infatti, a seconda del modo in cui raccontiamo qualcosa, il significato della narrazione può cambiare. Di certo, non ci si aspetta che ministri, scrittori, manager et similia siano del tutto sgrammaticati, a tal punto da generare insidiosi interrogativi: “Cosa intende dire costui?”.
L’atto di nascita di Grammatica Umoristica è legato al web o, in particolare, all’osservazione del web, dove scribacchini male acculturati, intestandosi un blog, talora si proclamano manager, talaltra danno consigli sulla scrittura o dove i tweet dei politici sono spesso il trionfo dell’ambiguità e della vacuità e, soprattutto, dove gli strafalcioni, ormai, in nome d’un indicibile ‘buon senso’, assumono il valore di norme egalitarie.
“Il linguaggio che usiamo costruisce e modifica la realtà che ci sta intorno: un errore di grammatica o comunicazione, a poco a poco, specie se ripetuto nel tempo, può trasformarsi in una distorta visione dell’esistenza”.