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25/10/2020 06:00:00

I pescatori di Mazara prigionieri in Libia. Gli aggiornamenti 

Da un lato l'appello al governo a far presto, dall'altro vicinanza solidale alle famiglie. Così il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero alla veglia di preghiera per i 18 marittimi che si trovano rinchiusi nella prigione di El Kuefia da più di 50 giorni. "Non si può perdere di vista che 18 vite umane non hanno prezzo - ha detto Mogavero - qualunque soluzione, anche basata su un onorevole compromesso, deve essere ricercata, bruciando i tempi, divenuti ormai troppo lunghi e gravosi per tutti: per i prigionieri e per chi ne attende la desiderata liberazione". Nella parrocchia San Lorenzo di Mazara piena di familiari e fedeli, Mogavero ha detto che il solo sforzo del governo "non basta". Ai familiari «"e sole parole di conforto non bastano e la stessa vicinanza dimostrata a loro in più modi e in più circostanze hanno un significativo valore simbolico, ma non alleggeriscono la pesantezza della loro pena e non risanano le ferite del cuore". Alla veglia ha partecipato anche l'Imam della moschea cittadina, Ahmed Tharwa. Tra i marittimi sequestrati ci sono anche 6 tunisini e 2 senegalesi. "Siamo in un momento di angoscia - ha detto l'Imam - siamo tutti una famiglia e preghiamo per l'unico Dio per la liberazione dei nostri fratelli".

NESSUNO SCAMBIO. Non c'è nessun accordo tra il Governo della Repubblica Italiana e lo Stato della Libia per lo scambio di detenuti. Me lo ha confermato al telefono il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a seguito delle polemiche che si sono scatenate per il servizio delle “Iene” andato in onda mercoledì scorso. Spero di tornare presto a Roma per stare accanto ai familiari dei pescatori sequestrati i quali continuano a presidiare senza sosta Piazza Montecitorio, in attesa di notizie confortanti sui propri familiari. Coglierò l'occasione per chiedere un incontro al Ministro Bonafede al fine di fare maggiore chiarezza sulle polemiche di questi giorni e per meglio rassicurare i familiari».

Lo dichiara il Sindaco Salvatore Quinci, a seguito delle polemiche sul servizio mandato in onda dalle Iene su un presunto accordo tra il Governo italiano e la Libia.

CONFSAL.  “Di Maio non ha perso occasione, anche tramite l’intervista delle Iene, di non ammettere che ci sia qualcosa da rivedere se la Vi.Pe, la vigilanza pesca della Marina Militare che ha il compito di assicurare il libero esercizio dell’attività di pesca dei pescherecci nazionali in acque internazionali, era assente al momento del sequestro dei nostri pescatori in Libia”. E’ quanto afferma la Confsal Pesca, il sindacato dei lavoratori del settore ittico, con Bruno Mariani.

“Fin dal primo giorno seguiamo con attenzione l’evolversi degli eventi non con poca preoccupazione e manteniamo vivo l’interesse prioritario di proteggere e riportare a casa i nostri pescatori, interesse esclusivo che dovrebbe riguardare anche il Ministro degli Esteri Di Maio che, come nel caso del recente servizio de ‘Le Iene’, valutiamo confuso nell’additare i nostri pescatori colpevoli di aver superati i limiti di pesca internazionali previsti”.

“Esageriamo – continua Bruno Mariani - se chiedessimo aiuto all’Europa, alla Francia con Macron per imporre ad Haftar la restituzione dei diciotto pescatori ingiustamente sequestrati e detenuti da ormai troppo tempo in Libia? Abbiamo a cuore le sorti dei nostri connazionali insieme a quelle delle loro famiglie, anche per questo motivo siamo contenti di aver appreso dal Presidente della Regione Sicilia un riscontro a quello che avevamo proposto, ovvero un sussidio temporaneo che aiutasse quelle famiglie monoreddito con gravi difficoltà economiche che dopo il sequestro del loro cari non hanno più tratto profitto dalle uscite dei pescherecci. Oggi spiega – il segretario generale della Confsal Pesca Mariani – grazie ad un emendamento alla legge di bilancio di quel governo regionale, è stato previsto un contributo straordinario di centomila euro per le famiglie dei marittimi. Adesso, urge riportare in Italia, prima possibile, i nostri pescatori. E, permetteteci - conclude la Confsal Pesca – in qualsiasi modo possibile”.