Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi, l’emergenza Coronavirus ha sconquassato tutto. Bisogna aggrapparsi alle piccole cose per il rilancio del “Vincenzo Florio”. A Birgi infatti arrivano delle nuove rotte, quelle della continuità territoriale.
Siamo molto contenti, anche perchè avevamo molti gufi che dicevano che ci saremmo mai riusciti. In realtà arrivano sei nuove rotte: Brindisi, Napoli, Parma, Perugia, Trieste, Ancona. Partono con Tayaran Jet e Albastar che si sono aggiudicati i collegamenti. Sono due voli settimanali. Sono già 13 le connessioni da Trapani verso altre destinazioni. Non siamo al completo ancora, dobbiamo ancora incrementare i voli. A breve avremo l’accordo con un’altra compagnia per definire un altro programma di voli su Trapani Birgi. Abbiamo in itinere la definizione delle tratte con Ryanair. E’ un percorso a tappe forzate rallentato dal Covid. Siamo stati praticamente bloccati per otto mesi. Tutto quello che stiamo facendo ora si doveva fare per la stagione estiva appena trascorsa, non è stato possibile. C’è una riduzione del traffico intorno al 50%, contro una media di 60-65% delle altre destinazioni regionali e nazionali. E’ un momento pesante. Non possiamo fermarci e continuiamo a lavorare.
Lei ci crede nella bontà di queste rotte della continuità territoriale? Possono avere una loro appetibilità dal punto di vista turistico? E’ quello che si chiedono molti operatori.
Tutte queste rotte erano esercitate negli anni passati da Ryanair, con coefficiente di riempimento al 90%. Erano al pari del Pisa, Roma, Bergamo. Erano rotte che avevano lavorato benissimo. Le abbiamo riproposte. Sono rotte estremamente competitive, perchè con 50 euro c’è incluso il bagaglio, la possibilità di cambiare la data. Sono destinazioni che dovrebbero funzionare.
L’emergenza sanitaria ha colpito tutti gli aeroporti. Come incide su Birgi?
Stiamo cercando di guardare al futuro. Ho visto gli altri aeroporti, tutti stanno soffrendo. Vedere dei voli che viaggiano con 20 passeggeri e catastrofico per le compagnie. Ormai si viaggiava cercando di superare la soglia dei 300 milioni di passeggeri in Italia. Peccato che il governo su tutto questo sta facendo poco. I piccoli aeroporti avevano chiesto l’abolizione dell’addizionale comunale, la sburocratizzazione dei sistemi, di fare degli interventi di sistema. Non abbiamo avuto nulla, se non la cassa integrazione. Stiamo insistendo con il governo nazionale per l’abolizione di alcune addizionali che gravano sul costo del biglietto e incentiverebbero le compagnie e soprattutto gli aeroporti.
Il vice ministro Giancarlo Cancelleri gongola per il risultato delle rotte a Comiso e Trapani, dicendo che i 5 Stelle più di tutte hanno insistito per la continuità territoriale. Però c’è una contraddizione dei 5 Stelle su Birgi. Sono contenti per le rotte onerate, ma nel frattempo i due sindaci 5 Stelle, di Castelvetrano e Pantelleria, stanno facendo un’azione molto forte: da un lato non pagano le quote di co-marketing arretrate a Ryanar, dall’altro lato sono parte civile al processo Airgest. C’è un po di bipolarismo?
Bisogna chiederlo a loro. Che siano stati stanziati 30 milioni di euro, di cui 8 della Regione, per la continuità territoriale è vero. Che la regione abbia investito in maniera massiccia su Birgi è anche questo vero. Poi che qualcuno abbia sparato sull’aeroporto di Birgi e ne abbia messo in discussione la necessità deve fare pace con se stesso. Noi crediamo nello sviluppo di Trapani Birgi, nel suo ruolo. Non è che essere vicini a Palermo toglie, anzi aggiunge qualcosa al territorio. Se in passato abbiamo fatto 2 milioni di passeggeri e Palermo ne faceva 4 milioni, non vedo perchè Trapani non possa tornare a fare 2 milioni e Palermo 7 milioni. Si tratta di dare una spinta in più a questo territorio. Il fatto che già ci sia un aeroporto e non dobbiamo costruirlo, ma dobbiamo farlo lavorare bene, è solo a vantaggio del territorio.