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17/11/2020 06:00:00

La Colombaia di Trapani: il bando di gara, "l'assegnazione", la marcia indietro e il futuro incerto

Quale sarà il futuro della Colombia di Trapani, Torre Peliade o Castello di mare è ancora tutto da decidere (qui un articolo che ne ripercorre la storia).

Lo scorso anno sembrava ormai tutto stabilito, con un bando specifico di assegnazione ai privati, che aveva, addirittura, visto il gruppo Seidita di Palermo e i suoi progettisti annunciare, di aver, di fatto, vinto la gara ed essersi aggiudicato la concessione e il progetto di restauro. In realtà le cose non sono andate per come previsto.

Il progetto del gruppo Seidita non è stato ritenuto conforme alle prescrizioni del capitolato della gara d'appalto. Nel progetto alcune suite erano state collocate dentro la torre, la parte antica del monumento. Nel capitolato era previsto, chiaramente, che la parte centrale e antica della Colombaia non potesse essere adibita alla realizzazione di suite o residence.

Abbiamo ascoltato, in merito, colui che è stato il Rup, il Responsabile Unico del Procedimento, Luigi Biondo, ex direttore del Museo Pepoli di Trapani e oggi direttore del Museo Riso di Palermo.  “Il bando a dicembre 2019 non è stato più assegnato – ci dice Biondo -. Nel corso dell'ultima seduta, la commissione di gara ha escluso pure il gruppo Seidita, che era l'unico rimasto rispetto ai tre concorrenti iniziali, e quindi, di fatto, ha annullato il procedimento. La gara per l'affidamento della Colombaia di Trapani si è svolta in tre fasi, quella amministrativa, e quella sulla qualità tecnica della proposta, e infine ci doveva essere quella economica, ma proprio sul progetto la commissione di gara ha ritenuto non idonea dal punto di vista tecnico la proposta di Seidita. Finito quella procedura io ho terminato il mio incarico di Rup. Mi auguro, da cittadino siciliano, e soprattutto da trapanese che, vista la richiesta di affidamento fatta dall’amministrazione Comunale di Trapani all’assessore regionale ai beni Culturali Samonà, gli uffici regionali decidano di affidarla al più presto”.

 

Egregio Assessore Samonà,
fin dal nostro insediamento, avvenuto nel 2018, questa Amministrazione Comunale ha perseguito l’obiettivo di restituire ai trapanesi e alla fruizione turistica quei luoghi magici che custodiscono l’identità e la storia della Città e che ne caratterizzano fortemente il paesaggio e la forma. Tra questi la Colombaia, simbolo di Trapani, che oggi risulta abbandonato, chiuso e non valorizzato.
Abbiamo seguito con codesto Assessorato ai BB.CC.AA. e l’Agenzia del Demanio la condivisione del percorso di redazione del bando di concessione della Colombaia attraverso un intervento di valorizzazione dei beni pubblici, sperando che l’esito positivo della procedura portasse ad un unico grande progetto di riqualificazione e valorizzazione, finalizzato a realizzare un grande polo culturale/museale.
Ad oggi, la mancata concessione della Colombaia ripropone, in maniera urgente, il tema principale delle condizioni critiche in cui versa l’immobile (gli ultimi interventi di messa in sicurezza risalgono a circa 10 anni fa), dei continui atti vandalici subiti e delle impervie condizioni metereologiche che contribuiscono a compromettere definitivamente il monumento storico della Città con il rischio di crollo e/o di cedimenti.
E’ proprio per la necessità di effettuare investimenti sul recupero e fruizione dell’immobile – attraverso la valorizzazione dello stesso quale museo interattivo/multimediale dedicato alla Battaglia di Drepanum nonché per recuperare spazi atti ad ospitare forum, congressi e manifestazioni culturali, anche di carattere internazionale che questa Amministrazione intende dare la propria disponibilità alla gestione del bene attraverso un apposito atto concessorio.
La disponibilità appena manifestata si estende anche alla collaborazione nel trovare soluzioni per la tutela e valorizzazione della Colombaia attraverso l’utilizzo di risorse pubblico-private ovvero attraverso altre risorse pubbliche (ad esempio l’O.T. 6.7 del PO FESR 14-20, qualora disponibili in fase di riprogrammazione).
Certi che l’interesse comune alla restituzione di questo meraviglioso patrimonio alla comunità trapanese possa vedere accolta favorevolmente la presente proposta.

Questa la lettera del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida per l’affidamento della Colombaia. A scrivere alla regione è tornato anche Luigi Bruno, presidente dell’associazione “Salviamo la Colombaia”. Per capire bene però cosa è accaduto bisogna fare un passo indietro.

Nell’agosto del 2018 la Regione Siciliana pubblica un avviso di gara per la concessione della Colombaia. Un bando nazionale per consentire il recupero e il potenziamento dell’offerta turistico-culturale e la messa a rete di siti di interesse storico – artistico e paesaggistico.
Tra i partecipanti al bando c’è la AB Costruzioni di Andrea Bulgarella, l’imprenditore lo ricorda nel suo ultimo libro “Finale di Partita”. Qui Bulgarella dedica un capitolo alla Colombaia dove spiega e riporta i passaggi del bando di gara.

Nel gennaio del 2019 - scrive Bulgarella - presento con il mio gruppo una proposta progettuale dal titolo: “La Colombaia. Faro dei Popoli antichi, patrimonio culturale da consegnare all’unanimità”. Il progetto prevede: il restauro del Castello e la Torre Peliade che ospiteranno un centro culturale; gli spazi minori destinati all’accoglienza e ristorazione; un nuovo albergo integrato con il delicato ambiente naturale e con il contesto storico”.

Quella per la Colombaia è la prima procedura a evidenza pubblica che si fa in Italia per la concessione di un monumento di questo tipo. La durata della concessione va da un minimo di 6 anni ad un massimo di 50. Non è prevista una base d’asta. Vince, chi fa il miglior progetto e offre di più. Per la Colombaia partecipano tre ditte.

Il 4 giugno del 2019 viene comunicato dal presidente della commissione di gara che due ditte vengono escluse, e in particolare la AB Costruzioni per la mancata presentazione della referenza bancaria. Mentre la AB Costruzioni viene subito esclusa vista l’indisponibilità degli istituti di credito, la ditta Seidita si aggiudica la gara in via temporanea, ritenendo l’offerta congrua, ma non si comprende in base a quali elementi di valutazione visto che, per come previsto dal bando – a pena esclusione - si dovevano ancora stabilire durata e della concessione e canone di affitto entro quindici giorni. A quel punto annunci, comunicati stampa e interviste danno per certa l’aggiudicazione della gara per l’affidamento della Colombaia alla Seidita.

Ma c’è qualcosa che non torna  nella vicenda. Bulgarella il 10 giugno fa richiesta di accesso agli atti al Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, per verificare se ci sia stata una eventuale disparità di trattamento nel valutare i requisiti richiesti dal bando. Nella stessa giornata il Rup Luigi Biondo con una nota inviata anche alla stampa oltre che al Dipartimento Beni Culturali e al Presidente della commissione di gara Fidelio, smentisce che ci sia un documento ufficiale che comprovi l’assegnazione della gara.

Il 13 gennaio 2020 con una nuova e definitiva nota inviata al presidente Musumeci, alla AB Costruzioni, al presidente della commissione di gara Fidelio e al dirigente generale dei Beni Culturali allegando il verbale di gara n° 5 del 13 novembre del 2019, viene dichiarata inammissibile l’offerta tecnica escludendo definitivamente la ditta Seidita che passa, stranamente, dai festeggiamenti alla doccia fredda dell’esclusione.

Ora la palla passa alla Regione che dovrà rispondere alla richiesta del sindaco Tranchida e dell’amministrazione. Il futuro della Colombaia rimane ancora avvolto nell’incertezza.