Il processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione antimafia “Scrigno” si chiude in primo grado con 14 persone condannate e 4 assolte.
Il Gup di Trapani Filippo Serio ha emesso la sentenza sull’indagine condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinata dalla Dda di Palermo che ha svelato un mai sopito rapporto tra mafia e politica nel Trapanese. Spiccano tra gli assolti Francesco Todaro e Ivana Inferrera, personaggi politici molto noti nel Trapanese.
L’indagine in origine ha coinvolto 29 persone, tra cui l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Lui, assieme ad altri, ha scelto il rito ordinario.
Il Gup però ha emesso una sentenza importante che conta in complesso 80 anni e 4 mesi di carcere, sommando le condanne inflitte.
Ad essere stati condannati Michele Alcamo, 3 anni di reclusione; Pietro Cusenza, 8 anni e 4 mesi; Ninni D’Aguanno, 3 anni e 4 mesi; Vincenzo Ferrara, 3 anni e 4 mesi; Stelica Iacob, 4 anni di reclusione e 4mila euro di multa; Mario Letizia, 8 anni e 4 mesi; Michele Martines, 5 anni e 4 mesi; Francesco Orlando 5 anni e 4 mesi; Francesco Peralta, 8 anni e 4 mesi; Giuseppe Piccione, 8 anni; Francesco Salvatore Russo, 4 anni e 4mila euro di multa; Leonardo Russo, 3 anni; Francesco Virga, 8 anni; Pietro Virga 8 anni. Questi ultimi figli dello storico boss Vincenzo Virga.
Per Michele Martines, Francesco Orlando e i fratelli Francesco e Pietro Virga, la pena viene inflitta in continuazione esterna con precedenti sentenze di condanna passate in giudicato.
Quattro come detto gli assolti, si tratta di Tommasa Di Genova, Ivana Inferrera, Carmelo Salerno, Francesco Todaro. Salerno è stato ritenuto personaggio organico all’organizzazione criminale nel corso delle indagini. Il giudice ha però ribaltato le risultanze investigative e oltre a disporne l’assoluzione ha anche ordinato la scarcerazione.
Il giudice ha disposto la confisca di alcuni beni che erano stati sequestrati in fase di indagine. Come il Bar Efri, di Franco Orlando, in cui avvenivano i summit, e la gioielleria “Lo Scrigno”, riconducibile ai Virga, e la VM Costruzioni di Mario Letizia.
Il GUP inoltre ha condannato tutti gli imputati al risarcimento delle parti civili e al pagamento delle spese processuali da queste sostenute: somme comprese tra i 500 e 1500 euro al Centro Studi Pio La Torre; Alla Associazione Codici Onlus; alla Associazione Codici SICILIA; alla Associazione nazionale per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”; alla Associazione Antiracket e antiusura Trapani, al Comune di Castelvetrano. La di 2500 euro dovrà invece essere risarcita dagli imputati a ciascuna delle parti civili costituite da: Comune di Paceco, Comune di Campobello di Mazara, Comune di Favignana, Comune di Valderice, Comune di Castelvetrano, Comune di Custonaci, Comune di Erice, Comune di Trapani. Alle amministrazioni comunali dovranno essere risarcite anche 1500 euro di spese processuali.