La scuola è nuovamente al centro dell’attenzione politica. La notizia della volontà della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di spingere per un ritorno progressivo in classe è cosa ormai nota.
A Radio 24 interviene il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo: “Aprire adesso gli impianti sciistici è un po’ azzardato, dovrebbe comunque essere un’operazione coordinata con l’Europa”.
Sulla scuola, invece, “considerando i dati riteniamo che l’apertura delle scuole non sia a rischio zero, ma sicuramente minore di lasciare i ragazzi in giro nei centri commerciali, bisogna far ritornare i ragazzi a scuola in un contesto sicuro”.
“Da settimane abbiamo dato indicazioni che allo stato attuale la scuola non è un pericolo – sottolinea – Le condizioni sono mutate, ci sono delle regole, i ragazzi vanno con la mascherina, devono stare distanziati e ci sono stati investimenti importantissimi”. Ecco perché “l’ambiente scuola è un ambiente relativamente sicuro, fermo restando che il rischio zero in questa pandemia non c’è”. Dunque i ragazzi vanno “riportati in aula prima possibile”. Per questo sono “incomprensibili e imbarazzanti” certe scelte “estemporanee” di governatori e sindaci in contrasto con i provvedimenti governativi.
“Chiudere le scuole è la cosa più facile che si può fare ma ha senso se ci sono altre misure in contemporanea. Se tu lasci chiusa la scuola e aperto il centro commerciale il giovane andrà là ed è quello che non deve fare, non ha alcun senso”. Il vero problema sono però i trasporti, dice ancora Miozzo, un elemento che il Cts ha sottolineato da aprile. “Soprattutto nelle grandi città sono un pericolo e non a caso abbiamo suggerito fin dall’inizio di scaglionare gli ingressi. Queste cose sono state dette molte volte”. Gli spostamenti rischiano di essere il vero problema per il Natale. “L’andamento dei dati ci dice che i provvedimenti messi in atto con i Dpcm stanno dando risultati forti e importanti, la curva si sta stabilizzando e sta scendendo. Ma le analisi – avverte Miozzo – ci dicono che il movimento della popolazione è un fattore di grave rischio. lo abbiamo visto in estate, che è stata la grande ‘diffusora’ della pandemia nell’intero paese”.