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09/12/2020 06:00:00

Il coronavirus e l'idrossiclorochina. Una cura che funziona, ma che non viene autorizzata ... 

 Una cura che funziona, che ha salvato molte vite, ma che non viene riconosciuta dai protocolli ufficiali. E' battaglia sull'idrossiclorochina. Un nome difficile da pronunciare, ma che è al centro di una battaglia internazionale, con sempre più medici, tra cui molti italiani, convinti della bontà del suo utilizzo, e decine di persone che la utilizzano "clandestinamente" per curare il Covid già nella fase iniziale, a casa. 

In Italia a guidare la fronda è l’oncologo e professore Luigi Cavanna, che ha seguito centinaia di malati di Covid, trattandoli con questo farmaco al loro domicilio. Da maggio però non si può più suggerire né somministrare idrossiclorochina.

Domani, 10 dicembre,  il Consiglio di Stato si esprimerà sull’esposto presentato da alcuni medici che chiedono il via libera al farmaco e di poterlo prescrivere.

L’idrossiclorochina si usa da 50 anni per curare la malaria e alcune malattie autoimmuni. Per le sue proprietà immunomudulanti, anti trombotiche e anti virali è stata impiegata anche per contrastare alcune importanti infezioni, dall’HIV all’Eblla, dalla Sars alla Mers. Costa poco.

Durante la prima ondata del Sars-Cov-2, l’idrossiclorochina compariva nelle linee guida dei Paesi occidentali colpiti dall’infezione per trattare i malati, sia in ospedale che a domicilio.

A maggio però uscì uno studio sulla rivista scientifica Lancet  che affermava che che l’idrossiclorochina era stata causa di un aumentato numero di decessi. Lo studio venne successivamente smentito dalle verifiche sui dati. Tuttavia, da allora, l'idrossiclorochina è sospesa. Tutto ciò nonostante siano diversi gli studi e le pubblicazioni che dimostrano la sua efficacia. 

Cavanna sostiene di aver seguito circa 300 malati di Covid con questo farmaco: "Tra questi i ricoverati sono stati meno del 5% e nessuno è deceduto". Riunendo i dati di diversi ospedali italiani, è emersa una mortalità ridotta del 33% per chi usa quel farmaco. 

A Luglio 13 Regioni italiane hanno chiesto di poter usare l’idrossiclorochina nei trattamenti domiciliari. L'Aifa, l'Agenzia Italiana per il Farmaco, continua ad essere contraria. Cliccando qui potete leggere una scheda. 

"L'Aifa ha sospeso l'autorizzazione all'utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento dell'infezione da Covid-19 al di fuori degli studi clinici, sulla base di solide evidenze della letteratura scientifica e in coerenza con quanto viene raccomandato dalle Linee Guida internazionali. Configurato un quadro di sostanziale assenza di ogni beneficio clinico associato al trattamento in questione, per giunta con possibili impatti negativi determinati da effetti collaterali anche gravi e potenzialmente letali per il paziente" spiega la sottosegretaria alla Salute, Zampa.

Tra corsi e ricorsi, è attesa per il 10 Dicembre una sentenza del Consiglio di Stato.