La vicenda dei pescatori di Mazara non ha coinvolto solo persone di Mazara ma anche indonesiani, senegalesi e tunisini che ormai sono perfettamente integrati con la comunità mazarese da anni.
«Goodnight daddy, I love you». Così saluta il suo papa Buonanotte Luqman, il figlio di tre anni e mezzo di Moh Syamsudin, 40 anni, indonesiano, uno dei 18 pescatori tenuti in ostaggi in Libia per 108 e liberati ieri.
Sono dei bravissimi marinai e parte integrante della nostra comunità, dice Leonardo Gancitano, armatore del peschereccio Antartide.
"Il mio cuore è pieno di gioia, ringrazio Allah che ha ascoltato le nostre preghiere" aggiunge Indah, moglie di Giri Indra Gunuwan, anche lui indonesiano. "Spero che potremo riabbracciarci presto qui in Indonesia", dice la donna che ha ringraziato gli armatori Leonardo Gancitano e Marco Marrone, ma anche Giovanni Lo Coco, tramite i quali ha avute le notizie.