Memo ritardi gravi nei pagamenti della pubblica amministrazione in Sicilia. Al 30 settembre sono stati il 32,5 per cento, contro il 33,8 di fine 2019. La Sicilia resta al penultimo posto in Italia, solo davanti alla Calabria.
Migliorano anche i pagamenti alla scadenza, che passano dal 26,6 per cento del 2019 al 29,3 per cento di settembre 2020. La Sicilia recupera così due posizioni nella classifica nazionale, ponendosi all’ottavo posto. Sono questi i dati rilevati dallo Studio sulle abitudini di pagamento della pubblica amministrazione di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information.
A livello nazionale, nel primo trimestre di quest’anno, la puntualità dei pagamenti della Pa è migliorata di quasi tre punti rispetto alla fine del 2019. I pagamenti con grave ritardo (oltre i trenta giorni) sono diminuiti dello 0,5 per cento. I tempi di pagamento rimangono comunque sotto la media delle imprese italiane. Se queste ultime rispettano le scadenze per il 32,5 per cento, la Pa si ferma al 29,8. Per quanto riguarda i ritardi gravi, i privati vi imbattono per il 12,7 per cento, mentre il pubblico per il 18,9. Meno ritardi nel nord est (9 per cento) e nel nord ovest (12,2 per cento), rispetto al centro (23,1 per cento), e soprattutto al sud e alle isole (31,8 per cento).