Conte potrebbe cadere. I giornali di stamattina dicono che con Renzi è arrivato allo scontro finale. Le ipotesi: rimpasto, Conte ter, nuovo governo giallorosso senza Conte, governo di larghe intese, voto anticipato.
Nei vari retroscena pubblicati sui giornali di stamattina si legge che la sua minaccia - «o me o elezioni» - si è rivelata un bluff, i gruppi parlamentari grillini sono al collasso e l’operazione-responsabili è fallita. Secondo La Stampa, Renzi ha capito che Conte si è messo paura, e gli ha dato tempo ancora tre giorni: se entrò giovedì «non ci sarà una svolta su Recovery, Mes e Servizi» la delegazione di Italia Viva si ritirerà dal governo facendo scattare la crisi.
«L’idea è quella di tentare la strada del vertice. Oggi, al limite domani. Ci sono solo 48 ore prima del consiglio dei ministri preannunciato per il 6 gennaio. In quella sede, Conte non porterebbe un testo blindato, ma un documento da inviare al Parlamento e alle forze sociali. Vorrebbe evitare un voto dei ministri, rimandandolo a quando arriveranno le controdeduzioni dei gruppi parlamentari. Ma le ministre renziane annunceranno comunque le loro dimissioni. A quel punto, il premier sarebbe rimandato alle Camere. Certo, potrebbe evitare la conta, salendo al Colle per dimettersi dopo il dibattito e prima del voto parlamentare. Oppure, e sembra il tentativo di queste ore, concordare con i leader una crisi pilotata, se non un rimpasto» scrive Repubblica.
«Con Matteo Renzi, i suoi amici lo ripetono ogni ora, non si può mai essere certi di nulla, perché nessuno sa tenere le carte coperte come lui» aggiunge.
Restano due domande: cosa farà Mattarella? e cosa farà il centrodestra?