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20/01/2021 08:47:00

Crisi di Governo. Fiducia risicata per Conte al Senato. Oggi vede Mattarella

 Gli affondi in Senato ieri sono stati diretti contro il presidente del consiglio Giuseppe Conte, molto attesi sono stati gli interventi di Teresa Bellanova, Matteo Renzi per Italia Viva, di Matteo Salvini della Lega, non in ultimo quello di Annamaria Bernini per Forza Italia.

Un mercato delle vacche, dicono molti dei rappresentanti delle istituzioni, una "indecenza" che consegna, dicono le opposizioni, la fotografia di un Paese in cortocircuito.

La crisi si è acuita, nessun segno di pace verso i renziani. Conte si è presentato in Aula con lo stesso discorso della Camera ma con qualche lieve differenza, molti buoni propositi e poche certezze sull’oggi sia sulla scuola che sulla sanità, soprattutto su come far ripartire l’Italia dopo la crisi che farà implodere il sistema sociale.

Per Salvini non ci sono costruttori o responsabili da cercare ma complici con cui andare avanti, la Lega è per il voto, per ridare la voce ai cittadini. Duro anche l’intervento di Matteo Renzi, che ha voluto sottolineare come la crisi non si sia manifestata adesso ma sono mesi che IV chiede al governo celerità e risposte sulle tematiche centrali. Niente poltrone ma idee, rivendica con coraggio la scelta delle due ministre dimesse, Teresa Bellanova e Elena Bonetti, niente incertezze e niente scambio di poltrone. Salto della quaglia per Tommaso Cerno, eletto ne Pd poi passato in IV e infine ritornato nel Pd con voto di fiducia al governo Conte.

Matteo Salvini non chiama mai Conte “presidente” ma avvocato, lo invita a dimettersi, il suo discorso in Aula viaggia tra le contestazioni del Pd e gli applausi dei suoi e di altri dell’opposizione. Dopo oltre 11 ore di lavori volano parole grosse tra i grillini e i leghisti, i primi urlano pagliacci ai secondi. Con Salvini che scatena la bagarre con l'infelice citazione di Beppe Grillo sui "senatori a vita che non muoiono mai". 

La chiama dei senatori per il voto sulla fiducia è iniziata alle 21.22 , la fiducia c’è con 156 si, 140 no e 16 astenuti. I numeri sono davvero risicati, la maggioranza è debole, per le commissioni sarà davvero difficile sia comporle che lavorarci, Renzi ha già dichiarato che sarà all’opposizione ma che voterà tutti i provvedimenti in favore del Paese, iniziando dallo scostamento di bilancio.

 

 

Chi sono stati al senato a salvare il governo? Maria Rosaria Rossi, senatrice di Forza Italia, fedelissima di Berlusconi, la senatrice Lonardo, che impropriamente e in maniera poco elegante tutti etichettano come Lady Mastella, il senatore Andrea Causin. Su tutte le furie Antonio Tajani ha già chiuso la porta del partito ai due ex forzisti traditori della linea azzurra, soccorritori dell’ultimo istante sono stanti anche Riccardo Nencini e Lello Ciampolillo.

Oggi Conte salirà al Colle, saranno settimane impegnative per costruire il Conte ter e dare vita ad un rimpasto di governo.