Ne aveva parlato tutta la stampa nazionale. Era stata annunciata come una delle mostre più importanti dell’anno; la prima a esporre, come un’appassionata biografia per immagini, i percorsi di due grandi artisti siciliani, Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, antesignani dell’astrattismo in Italia e per molti anni anche compagni di vita.
«L’avventura del segno», questo il titolo che si era pensato per la mostra curata da Sergio Troisi, ha avuto però un’esistenza breve e sfortunata. Inaugurata con entusiasmo il 26 settembre 2020 al Convento del Carmine di Marsala, dal 6 novembre è stata sospesa con il DPCM del governo Conte che annunciava il secondo lockdown, e da allora non ha mai avuto la possibilità di riaprire.
Il termine dell’esposizione era previsto per il 10 gennaio. Ma nella speranza di offrire alla comunità un’ultima occasione per poterla ammirare nelle prossime settimane, quando la zona rossa sarà superata (chissà), il direttore dell’Ente Mostra, Felice Licari, ci informa che ha già chiesto una proroga fino a fine febbraio.
Oggi ci siamo voluti avventurare per le stanze vuote dove le opere di Accardi e Sanfilippo hanno riposato in questi mesi, nell’attesa di sguardi interessati. Di emozioni inattese. Abbiamo voluto restituirvi con il nostro servizio video la felicità di riscoprire un tesoro sepolto proprio accanto a noi, perché tutti – con le dovute precauzioni, e senza possibilità di assembramento – possano andare a cercarlo, non appena la tempesta sarà passata, o si sarà anche solo attenuata.